Disabile morto nel torrente, forse un malore
Il Cai: «Sono aggressivi quando si sentono in pericolo»
È stato con ogni probabilità un malore quello che ha stroncato Giampiero Fedrigotti, 57 anni, per tutti «Broc». L’uomo era stato trovato morto nel torrente Massalanga insieme alla sua sedia a rotelle elettrica venerdì sera.
TRENTO Mentre il mondo animalista si sta muovendo con petizioni, proteste e manifesti, appesi al confine con il Veneto, che invitano i turisti a boicottare il Trentino e da Roma l’attore Alessandro Gasmann attacca il presidente Maurizio Fugatti in un tweet, scende in campo anche il Cai nazionale contro l’ordinanza della Provincia di abbattimento dell’orso che lunedì ha aggredito sul monte Peller (a Cles) Fabio e Christian Misseroni
(padre e figlio).
Il presidente del Club Alpino Italiano, Vincenzo Torti, chiede alla Provincia di «valutare possibili soluzioni alternative all’abbattimento dell’orso procedendo con gradualità e metodo». «Il recente fatto accaduto la sera del 23 giugno in Trentino sul Monte Peller con il ferimento di due persone in conseguenza dell’attacco da parte di un orso, ripropone la questione della corretta frequentazione dell’ambito montano», spiega. Secondo Torti l’orso diventa aggressivo solo se percepisce di essere in pericolo. Così potrebbe essere successo anche lunedì quando si è trovato di fronte ai due uomini e ha reagito assalendo Christian.
«In Trentino, dove l’orso è ritornato ad avere consistenze evidenti a seguito anche di un programma di traslocazioni dalla Slovenia sostenuto da vari enti e istituzioni — ricorda il presidente del Cai — è stato da tempo messo in campo un articolato programma di gestione della specie (Pacobace) che prevede una serie di interventi proporzionati e consequenziali allo scopo di gestire individui definiti problematici. La progressività di questi interventi si basa su solide motivazioni tecnicoscientifiche e ha come obbiettivo quello di mettere in atto soluzioni direttamente correlate all’evento». Per questo secondo Torti la decisione della Provincia «appare non in linea con il piano di gestione».
Secondo il Cai serve un diverso approccio metodologico e di sistema e chiede al ministro dell’ambiente Sergio Costa un intervento che convinca la Provincia «a valutare le possibili e praticabili soluzioni alternative all’abbattimento procedendo con gradualità e metodo, nella convinzione che l’obbiettivo della convivenza tra uomo e grandi carnivori sia la soluzione più coerente da perseguire».
Il ministro Costa è già intervenuto nel merito stigmatizzando la decisione del presidente Fugatti di abbattere il plantigrado e ha dato mandato agli uffici legali al fine di valutare i presupposti giuridici per procedere con un’impugnazione dell’ordinanza.