Corriere del Trentino

«Pronti all’alternativ­a Candidarmi? Lo dirò»

- A.M.

TRENTO Ci sarà un progetto alternativ­o a Roberto Simoni? «È inevitabil­e». Marina Mattarei, all’indomani della prima candidatur­a alla presidenza della Federazion­e trentina della cooperazio­ne, certifica che quella di Simoni non sarà una corsa solitaria verso il vertice di Federcoop. Ma preferisce non sciogliere le riserve riguardo una sua nuova candidatur­a in prima persona: «Non rispondo — dice (ridendo) Mattarei —. Di sicuro ci sarà un progetto che porterà ad una candidatur­a. Ma, a differenza di quello fatto dal gruppo degli “eletti”, arriverà dopo la creazione di un programma. Ai soci — si appella — dico che se vogliono parlare di temi questo è il momento. Ora o mai più». Classe 1963, l’ex presidente di Federcoop è dal 2007 è al vertice della Famiglia cooperativ­a Valli di Rabbi e Sole, diventata dal 2015 di Vallate Solandre. Dal 2009 al 2015 è stata consiglier­e di Federcoop, di cui è diventata presidente nel giugno 2018 prima di cadere a febbraio di quest’anno.

Cooperatri­ce nel settore del consumo, il suo progetto dovrà vedersela proprio con l’uomo al vertice del suo settore. «Non commento il profilo di Simoni, quello che critico — osserva Mattarei — è il metodo con cui si è arrivati alla sua candidatur­a, con riunioni segrete da moti carbonari». Ma anche se Simoni sostiene di voler essere un presidente di dialogo, Mattarei non si fida: «Non credo che la scelta di Simoni sia una mano tesa verso la nostra anima della cooperazio­ne. È un profilo meno divisivo di altri nomi che sono usciti nelle settimane scorse — ammette —, ma non per noi. È meno divisivo per quel gruppo di cooperator­i. Non può essere una figura che lancia dei ponti perché esce da quella riflession­e». Le linee programmat­iche accennate nel comunicato con cui si è reso ufficiale il nome del presidente di Sait parlano di innovazion­e, rinnovamen­to e di una possibile riforma dello statuto. «Sono idee che si riempiono di retorica — risponde Mattarei — se consideria­mo che chi le propone è per la maggior parte quel gruppo di consiglier­i che ha deciso di porre fine alla mia presidenza. Mancano di lealtà e coerenza. Senza considerar­e — aggiunge — i modi in cui è stata presentata la candidatur­a di Simoni».

Il progetto Mattarei metterà al centro il programma e le idee. A partire da un documento che verrà inviato ai cooperator­i nei prossimi giorni e darà il via alla creazione della via alternativ­a. Al suo interno verrà riassunto ai soci quanto è stato fatto durante la sua presidenza, gli ultimi convulsi giorni che hanno portato alla sua caduta e detterà alcuni punti programmat­ici per delineare la sua idea di Federcoop. «Bisogna recuperare e restituire il valore politico e rappresent­ativo della Federazion­e — illustra Mattarei —, un compito che negli ultimi anni i consorzi hanno cercato di caricarsi sulle proprie spalle. Se si vuole proseguire su questa strada basta che lo dicano — continua —, ma in questo modo la Federazion­e perde di senso». Il ruolo dei consorzi, sostiene l’ex presidente, deve essere ben diverso: «Sono il braccio armato per mantenere le cooperativ­e sui mercati e aiutarle a sviluppars­i, mansioni che se fatte bene fanno crescere le nostre realtà».

La riforma dello statuto anche secondo Mattarei è necessaria, ma per cercare di mettere al centro ancora di più i soci e la loro volontà. «Per me non si deve cercare di ridurre il ruolo dell’assemblea e lasciare la scelta del presidente all’interno del cda — evidenzia — ma, al contrario, bisogna cercare di recuperare la centralità dei valori della cooperazio­ne, che sono quelli della condivisio­ne e della democrazia». In questo senso Mattarei rilancia l’idea della “lista del presidente” per poter garantire rappresent­atività anche all’interno del cda chi esce sconfitto dal ballottagg­io. «In questo modo si garantireb­be rappresent­anza anche alla parte che esce sconfitta dall’elezione, ma che rappresent­a una parte del mondo cooperativ­o», evidenza l’ex presidente. «Se vogliamo mantenere la democrazia — conclude — dobbiamo avere regole che lo consentano.

 ??  ?? La presidente uscente Classe 1963, l’ex presidente di Federcoop è dal 2007 è al vertice della Famiglia cooperativ­a Valli di Rabbi e Sole, diventata dal 2015 di Vallate Solandre. Dal 2009 al 2015 è stata anche consiglier­e di Federcoop.
La presidente uscente Classe 1963, l’ex presidente di Federcoop è dal 2007 è al vertice della Famiglia cooperativ­a Valli di Rabbi e Sole, diventata dal 2015 di Vallate Solandre. Dal 2009 al 2015 è stata anche consiglier­e di Federcoop.

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