Morricone e il regalo per Rovereto
Il grande maestro nel 2010 aveva dedicato «Jerusalem» alla Campana dei Caduti
Il mondo piange Ennio Morricone, morto all’età di novantuno anni la scorsa notte a Roma. Rimane forte il legame con la Campana dei Caduti di Rovereto a cui aveva dedicato la composizione Jerusalem nel 2010 per il concorso internazionale «Strumenti di Pace», indetto dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto che aveva affidato al celebre compositore la presidenza della giuria della seconda edizione del premio.
Il mondo piange Ennio Morricone, morto all’età di novantuno anni la scorsa notte a Roma. Rimane forte il legame con la Campana dei Caduti di Rovereto a cui aveva dedicato la composizione Jerusalem nel 2010. Il grande musicista, compositore e direttore d’orchestra, ha legato il suo nome alle più belle colonne sonore del cinema italiano e internazionale. Nel corso della sua lunga carriera non si è mai esibito in regione ma nel 2010 ha composto Jerusalem per il concorso internazionale «Strumenti di Pace», indetto dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto che ha affidato al celebre compositore la presidenza della giuria della seconda edizione del premio. «Venendo qui mi sembra ogni volta di partecipare a un rito eterno – aveva dichiarato Morricone in quella occasione - mi tocca e mi turba se guardo a questi luoghi che durante la guerra hanno patito e pagato un prezzo altissimo. Mi sono commosso vedendo la mostra dedicata a Marcinelle. Ho ascoltato in silenzio e con emozione questo suono che è straordinario. Perché il suono di una campana è sempre bello, anche in un’orchestra ha un tocco straordinario e non a caso io amo molto il gong, che ha lo stesso timbro. Suoni che sembrano provenire da lontano, come quelli che ho cercato di ricreare in Jerusalem». Il suono della maestosa campana di Maria Dolens, adagiata sul colle di
Miravalle, ha stregato anche il Maestro che definiva la sua composizione per baritono e orchestra «come un’onda musicale che sembra provenire da un altrove. Ho voluto dare corpo alla suggestione fornita dai testi con un’orchestra che a tratti sembra tacere e dove ho inserito un coro. Il risultato è qualcosa che può cantare un muezzin come un rabbino o un sacerdote cattolico».
Una composizione eseguita in anteprima mondiale il 9 luglio 2010 a Rovereto dall’Or
chestra Sinfonica della Rai di Torino diretta dal Maestro Daniel Kawka e il baritono Christian Miedl, alla presenza dello stesso Morricone che di
Jerusalem dice: «Confesso che le tre citazioni dai libri sacri Torah, Corano e Bibbia mi hanno suggerito di far cantare il coro senza dargli libertà, ancorandolo all’antico, dalla Grecia al Gregoriano ovvero il cammino del canto nei secoli. Il coro alla fine si allontana dall’orchestra ed è coperto e difeso in qualche modo da un nastro di musica elettroacustica che deriva da un trattamento di cori e di orchestre, come se fosse una nuvola sonora che contiene mille voci, capace di sovrastare la voce umana. Questo per lasciare nell’ascoltatore l’idea, la memoria di uno strumento di pace proveniente da un altrove lontano». Questa composizione, esplicitamente dedicata ai temi del dialogo, del rispetto reciproco e della capacità di ascolto delle ragioni dell’altro, ha ispirato nel 2016 l’istituzione del «Premio Internazionale Morricone per la Pace», sempre da parte della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto. La prima edizione del Premio, assegnato a musicisti particolarmente attivi nella promozione, attraverso l’arte, dei valori rappresentati da Maria Dolens, è andato a Gabriele Bonolis, direttore dell’Orchestra Roma Sinfonietta, che si è poi esibita in concerto. Per motivi di salute Morricone, che fondò la Sinfonietta nel 1993, non aveva potuto essere presente, ma aveva comunque lasciato il segno con un videomessaggio.