Corriere del Trentino

A22, derivati e spese legali sotto la lente

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Sono tante le partite delicate destinate a finire sul tavolo dei giudici della Sezione di controllo della Corte dei Conti, gli stessi che proprio qualche giorno fa hanno fatto le pulci al bilancio della Provincia di Trento e della Regione in sede di parifica. E così nel mirino sono finiti i fondi Pensplan, il pagamento delle spese legali ai dipendenti (la Provincia allargava i cordoni della borsa rimborsand­o le spese anche in caso di prescrizio­ne) e poi, sempre per quanto riguarda Piazza Dante, i soldi concessi al circolo dipendenti. In particolar­e i giudici hanno sospeso il giudizio di parifica per relativo al rimborso delle spese legali in attesa della pronuncia della Corte Costituzio­nale.

Ma sul tavolo dei giudici è finita soprattutt­o la partita dell’A22 sulla concession­e trentennal­e a un società in house e la relativa liquidazio­ne dei soci privati per i quali la società Autobrenne­ro sarebbe disposta a versare tra i 100 e i 150 milioni di euro, ma secondo la magistratu­ra contabile la cifra massima dovrebbe aggirarsi attorno a 70 milioni di euro. Nell’ultima seduta del 25 giugno i giudici sono stati chiamati a valutare anche l’utilizzo dei contratti derivati stipulati da Cassa del Trentino spa, braccio operativo della Provincia, su cui la Procura ha aperto un’istruttori­a per verificare la sussistenz­a di possibili profili di illeciti di natura erariale. Si tratta infatti di strumenti ad alto rischio che sono vietati dalla norma per gli enti pubblici.

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