Evangelista: adeguamento necessario ma per le nomine servono regole chiare
Il procuratore: «Anche in altre Regioni i consigli eleggono i magistrati»
«Alcuni adeguamenti erano necessari ma vanno stabilite regole chiare per la nomina dei magistrati». Il procuratore regionale altoatesino Paolo Evangelista spariglia le carte e spiega perché la norma di attuazione sulla Corte dei conti è necessaria. Tuttavia il magistrato fa capire che lo schema di norma trapelato nei giorni scorsi contiene molti punti critici. In primis la questione delle nomine a vita e delle procedure con cui il Consiglio provinciale eleggerà i rappresentanti della sezione di controllo. Due aspetti, questi che sono stati sottolineati anche dall’Associazione nazionale magistrati e dall’Associazione della magistratura contabile, entrambe molto scettiche sulla proposta di norma approdata ieri in Commissione dei Dodici.
«I motivi per cui è necessario un adeguamento della norma che regola il funzionamento della Corte dei conti sono molteplici» spiega Evangelista che, una dopo l’altra, snocciola tutte le criticità rilevate.
«Innanzitutto — aggiunge il procuratore regionale — c’è una questione di qualifiche. Ovunque il procuratore ha la qualifica di presidente, attualmente invece quelli di Bolzano e di Trento sono inquadrati come semplici consiglieri. In secondo luogo — prosegue — c’è la questione degli organici che sono carenti. Rispetto ai posti previsti poco più della metà sono effettivamente occupati. Quindi si è rilevata la necessità di equiparare la dotazione organica di fatto a quella di diritto».
La speranza è che trasferendo alle due Province autonome la competenza sugli organici, si possa arrivare ad un aumento del personale come sta accadendo nei Tribunali (dove però la competenza è stata trasferita alla Regione). Da questo punto di vista la «provincializzazione» potrebbe quindi tradursi in un rafforzamento della Corte dei conti e non in una sua «sottomissione» al potere locale.
Anche sulla nomina politica dei magistrati, Evangelista chiarisce che non si tratta di una novità assoluta. Tuttavia vanno definiti con chiarezza i requisiti.
«Anche nelle regioni a statuto ordinario ci sono dei magistrati della Sezione di controllo che vengono nominati dagli enti locali. Per esperienza posso dire che i magistrati indicati dai consigli provinciali, anche per quanto riguarda il Tar, hanno dato prova di grande professionalità. Tuttavia — fa notare il procuratore
— sono stati definiti requisiti molto rigorosi per la scelta. Non solamente in tema di professionalità delle figure da nominare ma anche per quanto riguarda le misure da prendere per garantire l’indipendenza dei nominati». In pratica si tratterebbe di prevedere un meccanismo di nomina che coinvolga anche l’opposizione, ad esempio attraverso una maggioranza qualificata. In questo modo i nominati non potrebbero essere scelti esclusivamente dalla maggioranza ma sarebbe necessario individuare figure gradite anche all’opposizione.
«Un altro punto critico — conclude Evangelista — riguarda le nomine a vita. Altrove i magistrati vengono nominati a tempo. Su questo credo sia necessaria un’interlocuzione e il coinvolgimento della Presidenza della Corte dei conti».
La sospensione decisa ieri dalla Commissione dei Dodici dovrebbe servire a chiarire tutti questi aspetti.
Organici carenti «Rispetto ai posti previsti solo la metà è effettivamente occupata»