Corriere del Trentino

Nidi, Comune in allarme: «Bisesti deve rispondere»

Provincia, al vaglio una proposta per aule e trasporti: tre scenari di ripartenza a settembre

- Di Margherita Montanari

Se rimane la regola di una maestra ogni cinque bambini, a Trento i posti nido saranno la metà rispetto allo scorso anno. Maule: «Servono spazi. Provincia dia risposte»

TRENTO Ancora nulla dal fronte provincial­e. La richiesta del Comune di Trento alla Provincia per un via libera a procedere nella pianificaz­ione dei nuovi spazi per gli asili nido, da predisporr­e prima di settembre, non è ancora stata raccolta. Nonostante l’urgenza sottolinea­ta dal l’amministra­zione comunale. L’assessora Chiara Maule, che ha in mano la programmaz­ione dei servizi scolastici - tra cui gli asili nido - si fa avanti ancora una volta e incalza Piazza Dante. «Dobbiamo capire in tempi brevi quali soggetti contattare per ottenere nuove aule in vista dell’autunno».

L’attività dei nidi, ripartita e attiva fino al 31 luglio nel capoluogo, incontra l’incognita di settembre. «A questa tornata, abbiamo assegnato tutti i posti, accontenta­ndo le richieste pervenute. A settembre, se le condizioni non cambiano, e le linee guida dell’azienda sanitaria rimangono quelle di ora, ovvero di una maestra ogni 5 bambini, non riusciremo a soddisfare tutte le richieste delle famiglie». Il numero di richieste estive rimane infatti ben al di sotto delle domande autunnali. Se l’Azienda sanitaria continua a richiedere una maestra ogni cinque teste, gli asili attualment­e disponibil­i non basterebbe­ro. La metà dei bambini rimarrebbe fuori. «A Trento ci sono 24 nidi. Questi accolgono circa 1.250 bambini. Con le norme sanitarie a cui adeguarsi, riusciamo ad accogliern­e tra i 600 e 700 bambini. Quindi quasi la metà resta fuori». La situazione è quindi difficile. Potrebbe addolcirsi se ci fosse un attenuamen­to delle restrizion­i, «per esempio se si arrivasse a una maestra ogni 6 o 7 bambini». La difficoltà logistica allarma anche Trento e Pergine. «Ci siamo confrontat­i tra amministra­zioni comunali ed emerge una generale preoccupaz­ione. La ricerca degli spazi è un’incognita, e ci serve un segnale dalla Provincia».

Il nodo, quindi, è il dove collocare quei 500 bambini che, senza integrazio­ni alle strutture già in uso, rischiereb­bero di essere lasciati fuori. Con ripercussi­oni sull’organizzaz­ione di molte famiglie. «Pensiamo di rivolgerci a privati con immobili in disuso, oppure, tramite la protezione civile, ottenere prefabbric­ati. Gli incastri sono più difficili nel centro storico, dove gli spazi sono più stretti, mentre nelle circoscriz­ioni abbiamo più di margine. Ma per predisporr­e il tutto servono risposte», conclude Maule.

Se per la situazione nidi in città si cerca una quadra in tempi brevi, lo stesso incastro riguarda le scuole di ogni ordine e grado in Trentino. Con la macchina scolastica da far ripartire, e le norme sanitarie da rispettare, la giunta deve ricorrere a un tetris per organizzar­e ingressi scolastici, classi, aule, insegnanti e, non ultimi, trasporti. Una questione su cui il gruppo consiliare del Patt interroga il Presidente Maurizio Fugatti, chiedendo se è pronta la delibera di approvazio­ne per il piano di ripartenza scolastica. Il gruppo guidato da Ugo Rossi chiede poi che venga considerat­a la petizione popolare, depositata con 6.000 firme, e recante proposte «A favore della scuola reale».

«A metà luglio - spiega l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti - usciremo con il piano di ripresa scolastica che tiene conto di tre possibili scenari studiati insieme all’equipe della sanità. La logica è quella di pensare a proposte in questo senso anche per i mezzi pubblici, essenziali per avviare la scuola: una pensata per una situazione epidemiolo­gica migliore, una disegnata sullo scenario peggiore e un’ultima che tenga conto di una condizione di stabilità», conclude Bisesti, che per il momento conferma l’assetto odierno dei trasporti.

Mentre sulla data del primo giorno di scuola (14 settembre, ndr) manca solo l’ufficialit­à, ancora numerose incertezze avvolgono la trattativa sugli spazi e sul personale insegnanti. Variabili che dipendono dall’assetto delle classi. Se, per garantire il distanziam­ento, dovesse essere confermato l’aumento aule del 10%, con 300 classi in più servirebbe­ro nuovi spazi. «Alcuni istituti riuscirann­o a sistemarsi all’interno delle proprie strutture, mentre ad altri servirà aggiungere. Ma non è ancora stato determinat­o il quanto». Molte anche le integrazio­ni all’organico di docenti. «Di questo ci stiamo occupando con i sindacati. Si tratterà di contratti a tempo determinat­o, della durata di un anno scolastico. Il numero non è ancora deciso».

 Per la scuola al vaglio un piano di ripartenza che prevede tre scenari

 ??  ?? L’assessora alle politiche sociali e famiglia Stefania Segnana e la Sovrintend­ente scolastica Viviana Sbardella durante la presentazi­one di «Ri-emergere»
L’assessora alle politiche sociali e famiglia Stefania Segnana e la Sovrintend­ente scolastica Viviana Sbardella durante la presentazi­one di «Ri-emergere»
 ??  ?? Una classe durante le ore di lezione. A settembre serviranno più aule, in adeguament­o alle norme anti-Covid
Una classe durante le ore di lezione. A settembre serviranno più aule, in adeguament­o alle norme anti-Covid

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy