«Baracetti certamente candidato? Chi lo sa»
Acinque mesi dall’investitura di Alessandro Baracetti come candidato sindaco del centrodestra, era febbraio, e a poco più di due mesi dalle elezioni comunali, tutto è un’altra volta in dubbio. Nei giorni scorsi l’ennesimo nome, questa volta quello dell’ex presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi, per il «cambio in corsa» del leader della coalizione. Nomi che escono forse per indebolire Baracetti, ma che nessuno dei partiti che sostengono l’avvocato corre a smentire. Nessun comunicato stampa che ribadisca la fiducia nel candidato sindaco, nessuna dichiarazione, nessun post. Nemmeno dalla Lega: «Come posso affermare che Baracetti sarà di certo il nostro candidato? — dice il presidente del Carroccio Alessandro Savoi — non è una cosa che mi compete, non sono titolato a esprimermi su questo, non sono il segretario del partito». E aggiunge: «Io ero sicuro di Fugatti presidente della provincia quando qualche rompiscatole lo metteva in dubbio durante la campagna elettorale, ma non posso dire di Baracetti, non posso sparare cose a caso».
Savoi in modo sibillino si smarca, evitando la difesa del nome «ufficiale» per mancanza di «titoli» per poterlo fare. Ma ammette che nella coalizione ci siano «problemi interni»: «I problemi della coalizione si conoscono: Agire per il Trentino non ne fa parte a Trento, così Progetto Trentino. Ci si presenta divisi sul capoluogo e i candidati a sindaco sono tre», riferendosi, oltre a Baracetti, a Silvia Zanetti e a Marcello Carli. «Oggi come oggi, ora come ora, alle 17 e 30 del 9 luglio – precisa Savoi – i candidati sono tre». E visto che la politica è l’arte del possibile, è possibile che l’area del centrodestra si ricompatti su un solo nome, magari nuovo e che preveda un passo indietro degli attuali candidati alla carica di sindaco? A domanda diretta – «Ci sono margini di azione per ritrovare l’unità della coalizione su un unico candidato?» – il presidente della Lega del Trentino dice sì: «Sì – conferma – ma non aggiungo altro».