Corriere del Trentino

Il cordoglio, social inondati di messaggi «Presente ma discreto gli volevano bene tutti»

- Chiara Currò Dossi

BOLZANO Sempre gentile e sorridente. Silenzioso ma presente, anche nei momenti difficili. Apprezzato da tutti per le doti umane e profession­ali. Sportivo e insegnante, uno «da famiglia giallonera», per i compagni di squadra che lo ricordano «con la coppa in mano. Quella vinta contro i favoritiss­imi del Marlengo, nel 2013, e che ha portato la Coppa Italia in casa Febbre gialla». Un’intera comunità si è stretta ieri attorno alla famiglia di Mirko Bertinazzo.

Alla compagna, ai due figli (di 5 e 8 anni), alla mamma, anche lei insegnante, al papà e alla nonna. Facebook, ieri, è stato inondato di messaggi di cordoglio. È sgomento Alessandro Bertinazzo, ex sindaco e consiglier­e di Bronzolo. «L’avevo visto ieri (l’altro ieri, ndr) al bar, con la mamma e i due bambini — racconta —. Doveva partire per le ferie».

Con Andrea Tremolada, della Croce rossa, Mirko Bertinazzo andava a scuola insieme tutte le mattine. «Eravamo compagni di classe alle superiori — ricorda —. Un ragazzone, sempre gentile e sorridente. Pronto ad aiutare tutti, molto sportivo. Ci divertivam­o, in classe. Eravamo la “curva” dei confusiona­ri. E poi lo prendevamo in giro, perché era “il bello” della scuola e le ragazze delle altre classi passavano solo per vederlo». Una persona con la quale ridere e scherzare, ma anche parlare seriamente. «Mi è stato vicino in un momento difficile — aggiunge —. Silenzioso ma presente. Ci eravamo sentiti l’ultima volta due settimane fa».

A Stefano Santoro, direttore dell’Ufficio famiglia del Comune di Bolzano, lo legava «una di quelle amicizie nate sui campi da calcio e coltivate esclusivam­ente nell'ambiente, vista la differenza d’età. Di 10 anni. Mirko sapeva farsi apprezzare, farsi voler bene. Era un leader, uno di quelli capaci di fare gruppo. Una persona mai fuori posto, sempre educato. Provo grandissim­o dolore pensando ai suoi bambini. E sono vicino anche al suo amico che era alla guida. Purtroppo si porterà questa disgrazia come un fardello pesante per tutta la vita».

Gualtiero Esposti è presidente della Febbre gialla, la squadra di calcio a cinque con cui Bertinazzo ha giocato, nel ruolo di difensore, per diversi anni. «Prima dal 2013 al 2016, gli anni in cui abbiamo rimesso in piedi la squadra. Ricorderò

sempre la partita contro il Marlengo, a Merano, nel 2013: era la finale di Coppa Provincia, pensavano di mangiarci in un boccone. È stato Mirko a segnale il goal del pareggio: 1 a 1, poi la rimonta e la vittoria. Un piccolo miracolo sportivo, nel piccolo del gioco dilettanti­stico nel C2». Poi le loro strade di sono divise, Bertinazzo ha giocato in altre squadre, fino al ritorno nella Febbre gialla, nel 2019. «Gli volevano bene tutti — aggiunge Esposti —. Dispensato­re di consigli, ma sempre in maniera discreta, durante i riscaldame­nti, specie nei confronti dei più giovani. Ci sapeva fare, anche perché è stato insegnante di ginnastica».

Di ginnastica prima, e di sostegno poi, in varie scuole della provincia. Laureato in Scienze motorie a Verona, l’ultimo incarico all’Istituto comprensiv­o Don Bosco, in parallelo a quello all'Intendenza scolastica come tutor allo sportello di consulenza pedagogico-didattica. Lo ricorda bene anche l’assessore Giuliano Vettorato. «La sua scomparsa ci lascia senza parole. Sono vicino alla famiglia».

La squadra «Suo il goal della rimonta nella finale del 2013 Lo vogliamo ricordare con la coppa in mano»

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Mirko Bertinazzo avrebbe compiuto 39 anni ad agosto. Lascia due figli piccoli, di 5 e 8 anni
Dolore Mirko Bertinazzo avrebbe compiuto 39 anni ad agosto. Lascia due figli piccoli, di 5 e 8 anni

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