Il Tar salva l’orsa Gaia: «Va catturata, non uccisa»
Accolto il primo ricorso. Anche Costa ne deposita uno. Fugatti: il ministro trovi soluzioni
Il Tar ha parzialmente sospeso l’ordinanza di Fugatti: l’orsa Jj4, scrivono i magistrati, può essere catturata ma non abbattuta. Intanto anche il ministro Costa ha impugnato l’ordinanza. Ma il governatore replica: «Il ministro ci aiuti a trovare un posto per gli orsi pericolosi».
TRENTO Il decreto, in attesa dell’udienza di merito del 30 luglio, in via cautelativa sospende parzialmente l’ordinanza firmata dal governatore Maurizio Fugatti. Il mandato di cattura e abbattimento che pendeva sull’orsa Jj4, ribattezzata Gaia dal ministro Sergio Costa, per effetto del dispositivo del Tar si trasforma: proseguono le ricerche e l’eventuale cattura, così come concesso dai giudici amministrativi, ma viene depennata l’ipotesi dell’uccisione. «La lotta per la vita è una lotta che non ha e non deve avere colori di appartenenza. Grazie per il vostro lavoro che ha portato a questo risultato. Sono al vostro fianco per salvare ogni vita!» ha commentato Costa ringraziando le associazioni che per prime hanno impugnato l’ordinanza. Repentina la replica del governatore Fugatti: «Il ministro — dice — piuttosto ci dica come risolvere il problema e dove trasferire gli orsi pericolosi». In cambio Piazza Dante si rende disponibile a sostenere i costi del trasporto.
Dopo un anno intero dedicato all’inseguimento di M49, l’orso oggi custodito al Casteller che nel luglio 2019 fuggì oltrepassando le recinzioni elettrificate, ora è un’orsa a diventare caso nazionale: Jj4, 14 anni, che lo scorso 23 giugno ha aggredito Fabio e Christian Misseroni sul monte Peller, procurando a quest’ultimo delle ferite ad una gamba. In seguito all’episodio Fugatti ha emesso un’ordinanza per catturare e abbattere l’orsa ritenuta pericolosa, appellandosi al protocollo Pacobace. Ieri l’ultimo capitolo, almeno per ora: il
Tar di Trento ha accolto, parzialmente, il ricorso presentato da Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc. Nel decreto i giudici argomentano che prima dell’abbattimento — comunque previsto dal protocollo Pacobace in caso di pericolosità — la Provincia di Trento debba prima mettere in campo misure alternative come la cattura e la reclusione dell’animale, oltre che procedere ad applicare all’orsa il radiocollare.
«Un grandissimo risultato che ora obbliga il presidente della Provincia di Trento Fugatti, a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi, nessuno potrà torcere un pelo all’orsa» esultano le associazioni animaliste e ambientaliste che unite hanno proposto il ricorso contro l’ordinanza ora sospesa. Ai loro festeggiamenti s’è rivolta la soddisfazione del ministro Costa che, proprio ieri mattina mentre il Tar emetteva la decisione, ha depositato a sua volta un ricorso.
«Abbiamo formalizzato ieri sera (giovedì, ndr) la richiesta all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di proporre con urgenza ricorso dinnanzi al Tar per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa Gaia — scrive Costa — Il nostro scopo è quello di garantire la migliore convivenza possibile fra uomo e natura». «Sappiamo — aggiunge Costa — che la coesistenza pacifica fra specie umana e orsi è possibile e l’ordinanza, che contiene l’ordine di abbattimento per Gaia, è una misura decisamente sproporzionata rispetto all’eccezionalità di quanto accaduto».
«Il ministro ci dica dove dobbiamo portare gli orsi pericolosi e gli orsi in sovrannumero — replica in diretta il governatore Fugatti — Ci assumiamo anche le spese del trasporto ma il ministro ci dica dove portarlo». La decisione del Tar non ferma il lavoro del corpo forestale che prosegue nelle ricerche dell’orsa, che si concluderanno con la cattura.
Ma dove verrà messa? «Noi lavoriamo per la cattura — spiega il governatore — Il Tar in via cautelare dice che non può essere applicato l’abbattimento ma che si devono individuare altri metodi come la cattura per successiva captivazione o la cattura per il radio marcaggio. Ne prendiamo atto e attendiamo il merito del provvedimento».
Il 30 giugno, dopo la parziale sospensiva, ci sarà infatti l’udienza di merito. «Il tema — sottolinea Fugatti — è che i casi di pericolosità sono sempre maggiori, quindi mi aspetto che il ministero che indichi dove portare gli orsi ti pericolosi». Ancora: «I numeri che abbiamo sono superiori rispetto a quelli che possiamo gestire: parliamo ci circa 90 esemplari troppi — prosegue — È un bene che il ministro intervenga ma noi non vogliamo attendere il prossimo trentino aggredito da un orso». Una linea, quella del governatore, messa nero su bianco nella corrispondenza con il ministro Costa. Lo scorso 9 luglio Fugatti ha infatti scritto a Costa, ribadendo le sue ragioni e invocando i principi di «incolumità e sicurezza pubblica». Intanto petizione del Wwf per salvare l’orsa JJ4 ha superato le 100 mila firme.
Intanto si fa sentire anche Filippo Maturi, responsabile benessere animali della Lega. «Sono contro l’abbattimento ma il ministro Costa deve prendersi le sue responsabilità. L’orso va trasferito nell’interesse di tutti».