Treno Rovereto-Riva, studio di fattibilità entro la fine dell’anno
Opere, stanziati 203 milioni: previsto il raddoppio della Valsugana tra Castelnuovo e Grigno
TRENTO La giunta guidata da Maurizio Fugatti accelera sulle infrastrutture. Pensa a opere strategiche, a partire dall’interramento della ferrovia a Rovereto e rispolvera progetti di cui si parla da decenni. L’idea è quella di collegare il Brennero al Garda, realizzando una tratta ferroviaria tra Rovereto e Riva. Lo studio di fattibilità, per il quale la Provincia ha messo sul tavolo 50mila euro nella manovra finanziaria dello scorso novembre, potrebbe essere pronto entro fine anno, inizi 2021. La giunta nelle scorse settimane ha firmato un protocollo d’intesa con Rfi (Rete ferroviaria italiana) in cui ha definito gli impegni reciproci finalizzati anche alla realizzazione del collegamento su binari che potrebbe assumere un’importanza strategica per il turismo. «L’area del Garda — ricorda Roberto Andreatta, dirigente dell’Unità di missione strategica della mobilità — conta 3,5 milioni di presenze turistiche in 6-8 mesi, è una delle aree più importanti per immaginare progetti di sostenibilità ambientale ed economica, abbiamo il dovere di valorizzare le ferrovie». Anche se numericamente i passeggeri che viaggiano su rotaia sono decisamente meno. «Su 50 milioni di passeggeri complessivi — spiega Andreatta — la ferrovia della Valsugana e la Trento-Malè ne contano solo 4 milioni, sono 6.000 i passeggeri che viaggiano in treno ogni giorno, rispetto a 33.000 su gomma. La sfida è quella di utilizzare sistemi di massa laddove si può intercettare più utenza possibile».
Entro i prossimi nove anni la Provincia intende invece realizzare l’interramento dei binari a Rovereto. Sullo sfondo c’è il tunnel del Brennero e la nomina del nuovo commissario per le tratte d’accesso ferroviarie. Lo studio di fattibilità prevede la possibilità di effettuare l’interramento dei binari, compresa la stazione, dalla Quercia alla Baldresca. «Sono pronti gli studi per procedere con la progettazione integrata con la strada — spiega Raffaele De Col, dirigente della protezione civile — ora serve l’accordo con il Comune. L’obiettivo è terminare l’opera nel 2028-30 con la conclusione del progetto del Brennero».
Intanto la Provincia mette sul tavolo oltre 200 milioni di euro (203 milioni e 685.000 euro) per nuovi interventi in materia di viabilità e ciclabili. La giunta ha infatti approvato il nuovo Documento di programmazione settoriale 2020-2022. Il documento modifica la programmazione di alcuni interventi per un importo complessivo di 5,47 milioni di euro in più, risorse previste per coprire maggiori spese su interventi in corso: tra queste rimodulazioni, la variante di Pinzolo di cui può ripartire la progettazione per la sua realizzazione. Uno degli interventi principali e più attesi riguarda il raddoppio e la riorganizzazione della statale 47 della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno, «che vale 61 milioni — precisa il presidente Maurizio Fugatti — e altre due opere importanti. Una, da 49 milioni, è il viadotto di Canova che deve essere messo in sicurezza per gli anni a venire».
L’opera rappresenta il primo step di un intervento complessivo di rifacimento e adeguamento sismico del viadotto di Canova, opera importante per la mobilità provinciale di raccordo tra la statale della Valsugana e la statale 12 dell’Abetone e del Brennero . Ci sono poi 25 milioni per il potenziamento e la messa in sicurezza della statale 240 di Loppio e val di Ledro, da Mori a Passo San Giovanni e altri 25 milioni per la viabilità del nuovo ospedale al ponte di Ravina a Trento, necessari per rifare lo svincolo. Altra opera del valore di 11 milioni di euro riguarda il collegamento con il sottopasso tra la statale 12 e la località Spini di Gardolo e il sottopasso pedonale per via Palazzine. L’opera rappresenta il completamento dell’intervento complessivo che rivisita l’accessibilità della zona produttiva di Spini di Gardolo. Nel documento è prevista anche la sistemazione del ponte del Caffaro e del ponte a Chizzola ad Ala.
«Complessivamente — ha aggiunto Fugatti — vengono impegnate risorse per circa 500 milioni, cui si aggiungono 120 milioni dallo Stato per le Olimpiadi, quindi circa 600 milioni di euro di risorse su opere pubbliche».