Corriere del Trentino

Precipita con il trattore, muore papà del sindaco

Tragedia nel Lomaso. Il dolore di Fabio Zambotti: «Era padre, amico e compagno di lavoro»

- D. R.

È precipitat­o per venti metri in un dirupo con il trattore. È morto così Gino Zambotti, 85 anni, padre del sindaco di Comano Terme, Fabio Zambotti.

TRENTO «Voleva schivare due ciclisti, ha sterzato, è finito sull’orlo della strada e la banchina ha ceduto. È una strada stretta».

Non riesce a trattenere le lacrime il sindaco di Comano Terme, Fabio Zambotti. Ieri il suo papà, Gino, 85 anni, lo stava aiutando in campagna, dovevano falciare l’erba, ma lungo la strada provincial­e 213 che porta ai vasti prati che si inerpicano sulla montagna del Lomaso il trattore è uscito di strada ed è precipitat­o nella scarpata sottostant­e. Un volo di una ventina di metri che purtroppo non na lasciato via di scampo all’anziano. L’uomo è infatti stato sbalzato dal mezzo agricolo ed è stato scaraventa­to nei cespugli. Il trattore è rotolato e si è ribaltato. La corsa disperata dei sanitari del 118 intervenut­i con l’elicottero dei vigili del fuoco e il soccorso alpino non è purtroppo bastata a salvare Gino

Zambotti. Troppo gravi le lesioni riportate nel terribile incidente. I sanitari hanno cercato di rianimarlo, ma è stato purtroppo inutile. L’infortunio si è verificato attorno alle 17.35. Immediato l’intervento degli agenti della polizia locale delle Valli Giudicarie che ora stanno cercando di ricostruir­e l’esatta dinamica dell’incidente. In un primo momento si era parlato di un malore improvviso, ma sembra invece, dalle successive verifiche, che Gino Zambotti abbia perso il controllo del trattore per schivare due ciclisti. In quel punto la strada è stretta e c’è una curva, forse l’anziano si è avvicinato troppo al margine della strada ed è precipitat­o.

«Ha fatto una manovra per evitarli — continua il sindaco — purtroppo è stato sballottat­o e scaraventa­to, ha riportato numerose botte». In un primo momento l’anziano era cosciente, poi la situazione purtroppo è precipitat­a.

Il sindaco è disperato, i ricordi si accavallan­o con il dolore, perché per lui Gino non era solo un padre. «La campagna era la sua vita — ricorda ancora — , stava bene, voleva sempre aiutarmi. L’età c’era è vero, ma lui era ancora pieno di energie e di vita. Era in salute». Il sindaco ricorda i bei momenti trascorsi insieme e si stringe alla mamma Bruna e alla sorella Orietta. «Per me era il mio papà, ma anche il mio compagno di lavoro e il mio amico», sussurra tra le lacrime.

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Nel dirupo L’intervento dei soccorrito­ri e della polizia locale

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