Corriere del Trentino

«Programmaz­ione difficile, serve un parere formale»

Pascuzzi: «L’ammanco è sostenibil­e?». E su Medicina il docente propone di slittare la partenza

- Ma. Da.

TRENTO Da anni pone il tema, rivolge domande, s’interroga e allo stesso modo interroga i vertici dell’ateneo. «Sollevo la questione da quattro anni», ricorda Giovanni Pascuzzi, docente di diritto privato comparato e componente del Senato accademico. Anche lo scorso anno la sezione di controllo della Corte dei conti ha riacceso il faro sul debito della Provincia nei confronti dell’università (l’anno scorso la stima era di 219 milioni, quest’anno 194). Tant’è che ieri come oggi il docente chiede un passo in più: «Ovvero — spiega — quello che dico da tempo e che ho fatto mettere a verbale: serve un parere ufficiale della Corte dei conti affinché si chiarisca la sorte di questo debito».

Da lì, con una puntuale riflession­e autorevole, per il docente si potrà meglio capire se si tratta di un problema serio per i conti dell’ateneo oppure no. «Sia chiaro — dice Pascuzzi — se è tutto sostenibil­e ed è tutto corretto ne saremo felici. Ma se, viceversa, non c’è il rispetto dei principi contabili si dovrà prendere una decisione».

Al di là della sostenibil­ità o meno del debito, c’è poi un’altra questione: «Il vero problema è che l’università non riesce ad avviare una programmaz­ione della spesa — dice — esiste quindi una difficoltà di progettual­ità ma mi auguro che il prossimo rettore se ne occupi».

Nell’ultima seduta del Senato accademico, poi, Pascuzzi ha proposto di rinviare di un anno l’istituzion­e della Scuola di medicina. «Ci sono molti problemi, il rinvio di un anno è un modo per darsi il tempo di avviare un progetto che vogliamo ma con la serietà che merita — spiega — Il rinvio è una proposta per fare tutto come si deve, programman­do una scuola di Medicina all’altezza dell’università di Trento».

Pascuzzi cita in particolar­e l’impegno finanziari­o per l’avvio della Scuola di Medicina che dal prossimo ottobre ospiterà i primi sessanta iscritti: «Nutro forti perplessit­à — rimarca — non credo possa costare solo 5 milioni di euro l’anno». Per il primo triennio, ricorda poi il docente, la scuola sarà totalmente a carico dell’ateneo così come chiesto dalla Provincia in una lettera vidimata dal governator­e Fugatti nei mesi scorsi.

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Senatore Giovanni Pascuzzi è docente di diritto privato comparato

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