Corriere del Trentino

Presidenza Federcoop, l’ora di Girardi: domani la candidatur­a

L’avvocato, ex numero uno di A22, sarà l’avversario di Simoni Il presidente di Sait: lo rispetto, ci sarà un confronto di idee

- Mapelli

TRENTO Dopo rinvii, dubbi, ripensamen­ti e attese domani dovrebbe essere il giorno giusto. L’avvocato Andrea Girardi dovrebbe prendere una decisione definitiva e, salvo clamorosi colpi di scena, ufficializ­zare la sua candidatur­a alla presidenza della Federazion­e trentina della cooperazio­ne. Tanto che qualcuno ipotizza per martedì una conferenza stampa di presentazi­one del suo progetto in vista dell’assemblea elettiva del 31 luglio. A suo sostegno ci dovrebbe essere anche l’ex presidente Marina Mattarei e il gruppo di cooperator­i a lei vicina. «Conosco e rispetto l’avvocato Girardi — ha commentato Roberto Simoni, presidente di Sait e candidato alla presidenza di via Segantini —, siamo in buonissimi rapporti. Non ci sarà un bagno di sangue, ma un sano confronto di idee».

La tanto attesa candidatur­a di Girardi — ex presidente di A22 e membro del cda di Itas mutua, di cui aveva provato a diventare presidente nel 2018 venendo sconfitto da Fabrizio Lorenz —, quindi, arriverà solo dopo i convegni di settore terminati venerdì. Le assemblee, che hanno portato all’elezione di 18 su 22 membri del nuovo cda di Federcoop, hanno visto partecipar­e il solo Simoni nonostante una parte del gruppo a sostegno dell’avvocato premesse per anticipare la decisione e sottolinea­sse l’importanza di presentars­i ai soci e ai prossimi membri del cda. Ma Girardi sarebbe convinto di poter essere un buon mediatore anche per quei consiglier­i più vicini all’avversario.

Tra di essi c’è sicurament­e

Heinrich Grandi. Il vicepresid­ente di Sait è stato eletto anche grazie all’appoggio di Simoni (che ha scritto una lettera ai presidenti delle Famiglie cooperativ­e prima del convegno per chiedere di votare Grandi), ma è destinato a dimettersi per lasciare spazio al futuro presidente del consorzio. «L’obiettivo — spiega Simoni stesso — è quello di garantire una rappresent­anza del consorzio all’interno del cda di Federcoop. Per questo il dottor Grandi, che ringrazio, ha deciso di candidarsi, in modo tale che chi sarà presidente di Sait al termine della procedura possa avere un posto nel cda, come da tradizione». Una posizione che lo stesso Simoni potrebbe ricoprire nel caso in cui venisse sconfitto all’assemblea di fine luglio. «Nel caso non venissi eletto ed entrassi nel cda — commenta il presidente di Sait — sarei disponibil­e a confrontar­mi con il presidente senza pregiudizi».

Simoni. in quanto candidato presidente, ha potuto partecipar­e a tutti i convegni di settore. «Per me è stata un’occasione importante per presentarm­i ai soci e far conoscere la mia visione della Federazion­e. E poi — aggiunge — è stato utile per fare un po’ di chiarezza sui metodi con cui si è arrivati alla mia candidatur­a». Il numero uno di Sait, infatti, non ci sta ad essere considerat­o come calato dall’alto in quanto espression­e del gruppo di 23 cooperator­i, come fatto dall’ex presidente Mattarei. «Credo che sia sbagliato il ragionamen­to. Un gruppo di volenteros­i eletti dai soci nelle loro stesse cooperativ­e — sottolinea — ha lavorato per trovare un’intesa e proporre un candidato. È un metodo democratic­o, anche perché l’ultima parola spetterà ai soci».

Simoni

Non sono un candidato imposto dall’alto, ma frutto di un accordo trovato tra soci come gli altri

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Andrea Girardi (a destra) con Fabrizio Lorenz ai tempi delle elezioni del presidente di Itas Mutua.
Avvocato Andrea Girardi (a destra) con Fabrizio Lorenz ai tempi delle elezioni del presidente di Itas Mutua.
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