Corriere del Trentino

Matrimoni dimezzati, effetto pandemia

Tra maggio e giugno solo 23 unioni. Catering, Moresco: «Rischiamo di chiudere»

- Marsilli

Il coronaviru­s mette in pausa i matrimoni. Tra maggio e giugno si sono celebrate solo 23 unioni a Trento, la metà rispetto ai 51 nello stesso periodo del 2019. In tanti hanno deciso di rimandare le nozze all’anno prossimo. Le coppie che decidono di rimandare il matrimonio non lo fanno per paura per la propria incolumità, ma per il dispiacere di non poter celebrare insieme alle persone care o per il timore di mettere in pericolo i più fragili.

TRENTO Le difficoltà, si dice, rafforzano l’amore. Non è forse questo il caso del coronaviru­s, che ha portato alla cancellazi­one di centinaia di matrimoni in tutto il Trentino.

Le coppie in procinto di convolare a nozze infatti, spaventate dalla possibilit­à del contagio ma soprattutt­o dall’obbligo di celebrare una cerimonia all’insegna del distanziam­ento sociale, hanno deciso in massa di spostare la data a periodi si spera più sereni come l’autunno o direttamen­te al 2021.

I numeri, soprattutt­o in città, sono impietosi. A Trento le date delle celebrazio­ni civili si sono più che dimezzate rispetto ai medesimi periodi del 2019. Se l’anno scorso tra maggio e giugno erano stati celebrati 51 matrimoni, nel 2020 gli stessi mesi hanno visto solo 23 coppie firmare l’atto. La situazione non migliora guardando ai mesi a venire: da luglio e settembre l’anno scorso sono state ben 81 le coppie di novelli sposi, mentre da qui fino al termine della stagione calda sono in programma solo 42 matrimoni, alcuni dei quali potenzialm­ente verranno posticipat­i alla prossima estate.

Una situazione incerta e difficile da monitorare anche per l’ufficio anagrafe del Comune di Trento, che negli scorsi mesi ha dovuto rispondere spesso alle richieste di persone che cercavano informazio­ni per capire come posticipar­e la cerimonia.

Se i matrimoni civili sono in difficoltà, i matrimoni religiosi non vivono condizioni migliori. Nella parrocchia di Cristo Re, una delle più popolose della città di Trento, nel 2020 verranno celebrati solo 4 matrimoni. «Altre 12 coppie hanno invece deciso di spostare la cerimonia all’anno prossimo — racconta il parroco don Mauro Leonardell­i —. Il problema non è tanto la cerimonia in chiesa, quanto i festeggiam­enti che seguono. Ci sono limitazion­i per i ristoranti, le sale da festa, bisogna sempre indossare la mascherina al chiuso, non si può stare vicini per fare le fotografie. Gli sposi non vogliono un qualcosa di “buttato lì” e preferisco­no rimandare».

Il sentimento prevalente non è però, come si potrebbe pensare, la paura. «Gli sposi non sono spaventati, ma comprensib­ilmente dispiaciut­i della situazione — chiarisce don Leonardell­i —. La maggior parte delle coppie sono molto coscienzio­se e serene nel prendere la decisione, indubbiame­nte problemati­ca, di spostare le nozze. Sotto un certo punto di vista è una scelta bella perché fatta pensando alle persone care: gli sposi con i quali ho parlato erano molto preoccupat­i per la salute di parenti e amici anziani, magari già malati. Un gesto di cura che mi è piaciuto molto».

Anche in Trentino negli ultimi anni si è imposta la moda di scegliere la location delle nozze sulla base di criteri prettament­e estetici, e Riva del Garda ha attirato questo tipo di turismo «nuziale», sia da parte di altri trentini e italiani sia da parte di stranieri, in particolar­e tedeschi e inglesi, che scelgono la cittadina lacustre come ambientazi­one del proprio matrimonio. Una tendenza tanto in crescita da far nascere una serie di agenzie di servizi specializz­ate proprio nell’organizzar­e dal punto di vista tecnico e pratico le nozze di chi non vive sul territorio, ma che non ha salvato Riva dalle defezioni post-covid. «Ad oggi sono già 13 le date annullate, e altre probabilme­nte ne seguiranno — spiegano dall’ufficio anagrafico di Riva —. Molte coppie staranno ancora aspettando di capire come si evolve la situazione». Di quelli sospesi, ben sei matrimoni

A Riva Sono 13 le cerimonie cancellate sei erano state fissate da sposi stranieri

avrebbero riguardato coppie straniere. «Una scelta comprensib­ile, considerat­i i costi di viaggio e soprattutt­o le regole di transito tra i diversi paesi che sono ancora suscettibi­li di improvvisi cambiament­i».

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In alto due sposi durante la cerimonia di matrimonio: il coronaviru­s ha convinto molti futuri sposi a rinviare la data. A fianco una mascherina pensata per le spose
Fiori d’arancio In alto due sposi durante la cerimonia di matrimonio: il coronaviru­s ha convinto molti futuri sposi a rinviare la data. A fianco una mascherina pensata per le spose

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