Valduga e Oss Emer in cerca della riconferma Riva del Garda, tutti contro l’uscente Mosaner
Arco: Betta in campo, Patt con De Laurentis. E nel capoluogo Condini declina l’invito
TRENTO In attesa della data ufficiale delle prossime elezioni amministrative — dovrebbe arrivare a ore la conferma del 20 e 21 settembre — gli schieramenti sono ormai definiti, e nei maggiori comuni del Trentino la sfida sarà tra centrodestra e centrosinistra, anche se non mancano le coalizioni civiche che scompaginano il quadro. Oltre a Trento — dove un centrosinistra unito si contende il governo cittadino con un centrodestra diviso i tre coalizioni — l’attenzione è puntata su Rovereto, Pergine, Arco e Riva del Garda.
Nella Città della Quercia il sindaco uscente Francesco Valduga è in campo per la riconferma, cosa che a pochi è riuscita nella storia amministrativa roveretana. La sua coalizione porta in dote una parte dell’area civica — alcune delle liste che avevano decretato il suo trionfo nel 2015, come i Civici per Valduga in cui troveranno casa sia Italia Viva di Renzi che Azione di Calenda, Rovereto al Centro e Rovereto libera — a cui si aggiunge una parte del centrosinistra con il Pd, il Patt, Rovereto Futura e Unione popolari. La definizione del perimetro dello schieramento non è stato facile, i dem roveretani si sono divisi e il prezzo dell’alleanza è stato alto: la quasi totalità del gruppo consiliare democratico non sarà candidata. Nel Pd troverà comunque spazio l’ex assessora e ex segretaria provinciale del Pd Giulia Robol, il segretario cittadino Carlo Fait e, sembra, Micol Cossali, mentre in Futura spunta la candidatura di Danilo Fenner, presidente di Atas, e dell’assessore uscente Mauro Previdi, che ha rotto il fronte dei Verdi, i quali non hanno aderito alla coalizione. I Verdi hanno scelto infatti la coalizione guidata dall’avvocata Gloria Canestrini che raggruppa quindi i Verdi — un tempo «valdughiani» ma ora tra i più strenui oppositori del sindaco uscente — e una lista di sinistra denominata Rinascita Rovereto.
Il centrodestra schiera invece Andrea Zambelli, sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomisti popolari, Rilanciamo Rovereto — una lista civica che comprende anche la componente di Progetto Trentino — e la lista del sindaco Rovereto con Zambelli. Dopo alcuni dubbi di Fratelli d’Italia, il nome del candidato sindaco è stato confermato, riuscendo a coagulare attorno a sé tutto il centrodestra. Dalla coalizione di centrodestra capitanata da Zambelli rimane fuori soltanto Marco Zenatti, esponente storico della destra roveretana, che potrebbe scendere in campo personalmente con un suo raggruppamento. Per la conquista di piazza Podestà, a Rovereto correranno anche i 5 Stelle con Alessandro Dalbosco.
A Pergine, come Valduga a Rovereto, anche Roberto Oss Emer è di estrazione civica, e anche lui mira a un secondo turno. Ma a differenza del roveretano che accetta in coalizione partiti «nazionali», il perginese rimane fedele al principio civico che vuole attorno a sé soltanto realtà territoriali senza insegne di partito. Con Oss Emer quindi le liste che lo hanno sostenuto nel 2015: Patto per Pergine, Civica per Pergine, Impegno per Pergine, Prospettiva Futura e la lista composta dai giovani Pergiovani. Rispetto al 2015 cambia però l’assetto del centrosinistra, ora diviso: il Patt correrà infatti da solo con Roberta Bergamo, Futura non sarà presente sulla scheda elettorale, mentre Pd e Verdi formeranno una coalizione guidata da Giuseppe Facchini. Da sola, con una lista civica di appoggio, anche la Lega, che punta sul candidato sindaco Aldo Lucchi. Non pervenuti i 5 Stelle, che a Pergine non si presenteranno.
Per quanto riguarda Riva del Garda, la novità rispetto a prima del lockdown è l’uscita di scena di Claudio Molinari che ha deciso di ritirare la sua candidatura. La sua coalizione ha deciso comunque di proseguire la corsa per la conquista del municipio schierando Mauro Malfer, attuale presidente della Comunità di Valle, che sarà sostenuto dal Patt, da Riva Civica, da Nuova Riva, Progetto civico e La Scelta. Il centrodestra — con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e la lista civica La Rocca — punta invece sull’elezione di Cristina Santi, mente i 5 Stelle andranno da soli con Andrea Matteotti. Tutte queste coalizioni cercheranno di «spodestare» il sindaco uscente Adalberto Mosaner che gode del supporto del Pd, di Riva Bene Comune-Futura, La sinistra, oltre a una civica che raggruppa il mondo popolare ex Upt e a un’ulteriore lista Autonomisti per Caproni dell’attuale vicesindaco.
Anche ad Arco ci riprova il sindaco uscente. Alessandro Betta potrà contare sull’appoggio di Pd, Arco Bene ComuneFutura, Upt, oltre a due liste civiche in formazione espressione di una parte del mondo autonomista. Il Patt, con il suo simbolo, è infatti migrato nella coalizione capeggiata da Roberto De Laurentis, che comprende anche una lista civica Arco Insieme, Arco Cambia e Civica De Laurentis. Per il centrodestra Giacomo Bernardi, con Lega, Forza Italia e la lista Siamo Arco, mentre Fratelli d’Italia non ha sciolto le riserve. Novità, a sinistra, la candidatura di Chiara Parisi sostenuta dalla lista Olivaia e da altre realtà ambientalista. Nessun candidato per i 5 Stelle, ad Arco non si presenteranno.
Tornando al capoluogo, dove il centrodestra risulta diviso in tre — Alessandro Baracetti, Marcello Carli e Silvia Zanetti — c’è da segnalare la nota di Marcello Condini che smentisce le voci di un suo intervento «unificatore»: «Non ho mai ricevuto alcuna richiesta ufficiale di disponibilità a candidarmi da parte di qualsiasi coalizione così come non ho mai manifestato la volontà di presentare in qualsiasi forma una mia candidatura per le prossime elezioni amministrative».