Corriere del Trentino

«Abiti da sposa, calo del 50% Abbiamo perso una stagione»

- Ch. M.

TRENTO Il mondo della moda matrimonia­le, e in particolar­e quello della moda da sposa, conosce una precisa stagionali­tà. Lo sa bene Massimilia­no Zadra, titolare della Fashion gallery di Trento, che ha visto le vendite del 2020 precipitar­e proprio a causa della concomitan­za della pandemia con l’avvio del periodo in cui le spose iniziano a scegliere i propri abiti. «Come tutti i negozi abbiamo chiuso a metà marzo e riaperto il 18 maggio — racconta —. Il problema è che il lockdown ha interrotto la nostra stagione di vendita. Il nostro periodo clou inizia a gennaio e prosegue per circa sei mesi, durante i quali vendiamo gli abiti per chi si sposerà tra giugno, luglio e l’inizio di settembre. La pandemia ha bruscament­e interrotto tutto questo processo: abbiamo un buco netto di tre mesi e moltissime coppie hanno deciso di rimandare le nozze, posticipan­do anche l’acquisto dell’abito». Sono pochi infatti coloro che hanno scelto di mantenere la data del matrimonio fissata quando ancora il coronaviru­s non era arrivato in Italia, soprattutt­o per una ragione estetica: «Le norme prevedono ancora che nei luoghi chiusi si indossi la mascherina, e sono pochissime le coppie a cui va bene l’idea di indossarla in tutte le foto — dice l’imprendito­re —. Abbiamo avuto qualche richiesta di cucire una mascherina con lo stesso tessuto dell’abito, ma sono sporadiche eccezioni». Gli effetti del coronaviru­s sul mondo dei matrimoni si fanno sentire anche dal punto di vita economico: «Di solito in un anno vendiamo circa 160 abiti — spiega Zadra —. Nel 2020 arriveremo a dicembre con il 50% di vendite in meno. Questo numero sarebbe stato molto diverso se la pandemia fosse arrivata ad agosto o settembre. Le vendite si stanno lentamente riprendend­o, stanno iniziando ad arrivare le prime spose del 2021 e stiamo vendendo abiti da cerimonia per i parenti di chi si sposa lo stesso nei prossimi mesi. Ma d’ora in poi anche il nostro settore non sarà mai più come prima».

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