Funivie, strade, sanità, edilizia: sì al debito da trecento milioni
Fugatti in Aula: ok ai 165 milioni di mancato gettito
Passa con i voti della maggioranza in consiglio provin- ciale la risoluzione che distri- buisce i 165 milioni arrivati da Roma nelle casse della Pro- vincia come mancato gettito dettato dall’emergenza Covid. Nella risoluzione, via libera anche allo stanziamento a debito di 300 milioni in 3 anni per opere viarie, funiviarie, sanità e edilizia scolastica.
Il sì dell’aula alle misure presentate dal governatore Maurizio Fugatti si scontra però con i dubbi sollevati dal consigliere del Patt Ugo Rossi: «Quei 100 milioni di debito all’anno sono consentiti dalla normativa attuale? A me non risulta e la risposta di Fugatti non è chiara».
TRENTO Passa con i voti della maggioranza in consiglio provinciale la risoluzione che distribuisce i 165 milioni arrivati da Roma nelle casse della Provincia come mancato gettito dettato dall’emergenza Covid. Passa nella risoluzione anche lo stanziamento a debito di 300 milioni in 3 anni per opere viarie, funiviarie, sanità e edilizia scolastica. Nonostante il consigliere del Patt Ugo Rossi abbia messo in guardia il governatore Maurizio Fugatti: «Quei 100 milioni di debito all’anno sono consentiti dalla normativa attuale? A me non risulta e la risposta di Fugatti non è chiara».
Sul fronte del mancato gettito la risoluzione è l’esito di un percorso di chiarimento chiesto dalle opposizioni, salite sull’Aventino quando Fugatti aveva collocato l’intero importo nel suo fondo di riserva. Prima in commissione e poi davanti all’aula Fugatti ha spiegato «che non c’era nulla da nascondere e che la mossa era dettata dalla straordinarietà dell'evento». E ha ringraziato tutte le forze politiche e il sottosegretario Fraccaro per aver portato a casa questa cifra. Si tratta di «355 milioni di mancato gettito, di cui 138 già assegnati in assestamento. Il buon andamento del turismo quest’estate dovrebbe migliorare leggermente il calo di pil previsto. 52 milioni di questi 217 li abbiamo accantonati prudenzialmente per coprire alcune partite tributarie che il governo ancora non ci riconosce. I restanti 165 milioni sono suddivisi in vari ambiti». E Fugatti li ha illustrati in modo puntuale: «72 milioni su opere pubbliche e stradali, dalla galleria di Ponte Pià che ne vale 25 alla sistemazione di quella dei Crozzi (11); 44 milioni sono destinati ai settori economici, 5 al commercio e all’artigianato, 12 all’industria». Tra questi ultimi ci sono anche 5 milioni destinati a Trentino sviluppo «per investire in imprese private a fronte di progetti di sviluppo, coinvolgendo anche aziende venete o di altre regioni». Scompare però il coinvolgimento ipotizzato in prima battuta di Veneto Sviluppo. Altri «11 vanno al turismo, 9 alla cooperazione e 6 all’agricoltura e 1 all’informatizzazione». Ci sono poi i 17 alla sanità, per il rinnovo di apparecchiature in ospedale e nelle Rsa, 12 all’Agenzia del Lavoro, 10 all’Itea 10 ai Comuni su fondo di riserva. Accanto a questo Fugatti ha annunciato il piano di indebitamento di 300 milioni, già trapelato un mese fa, per 350 milioni di opere. Con 150 milioni di interventi in viabilità (in testa la tangenziale di Comano e la variante di Canazei), 80 alla sanità, 70 alle funivie (e il presidente non ha nascosto l’interesse per il collegamento con il Bondone e quello sul Baldo), 30 sull’edilizia scolastica e 20 per l’approvvigionamento idrico. Dall’opposizione sono arrivate critiche da Rossi che non ha gradito l’assenza di certezze sulla reale possibilità di indebitarsi per 100 milioni annui.E se Paolo Ghezzi Futura ha definito pochi i soldi stanziati in sanità e agenzia del Lavoro Giorgio Tonini (Pd) ha avanzato una richiesta: «Bene l’indebitamento, bene i chiarimenti. Ma si progettino in modo accurato le politiche e le voci di spesa che queste somme andranno a rinforzare».