Caravaggio fa subito centro: centinaia in coda
Centinaia di persone in fila fin dalla mattina, una mostra di grande richiamo nazionale e internazionale e il massimo riconoscimento provinciale. Sono questi gli ingredienti che ieri hanno definitivamente sancito il successo dell’operazione «Sgarbi al Mart» in occasione dell’inaugurazione pubblica della prima mostra organizzata dal critico d’arte per il museo di Rovereto dal titolo «Caravaggio. Il contemporaneo». È stato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti a consegnare nelle mani di Vittorio Sgarbi l’Aquila di San Venceslao «come segno di appartenenza al Trentino. I ringraziamenti a Sgarbi non vengono solo da me come presidente ma a nome di tutti i trentini per quello che sta facendo per il Mart e per l’arte« ha concluso Fugatti.
Un premio che vuole ribadire la fiducia che Fugatti ha riposto in Sgarbi ponendolo alla guida del principale ente storico artistico trentino, decisione che negli scorsi mesi aveva suscitato non poche polemiche sia in relazione al comportamento del critico in Parlamento e ad alcune dichiarazioni che criticavano l’uso delle mascherine, sia per la richiesta di prestito dell’opera «Il seppellimento di Santa Lucia».
«Nonostante le tante polemiche siamo riusciti in un’impresa che non mi era stata possibile nemmeno quando ero assessore in Sicilia: la ricollocazione del Seppellimento nella chiesa a cui appartiene — ha gioito Sgarbi —. In tempo per il 13 dicembre la tela tornerà a Siracusa. A Rovereto rimarrà la sua copia esatta. L’opera non deve essere un feticcio e la copia è tanto perfetta da ingannare anche i più esperti. Sono contento della risposta della città e ci aspettiamo folle tali da prevedere aperture notturne: il mio compito era riportare il popolo al Mart e riempire il museo di vita. Credo di non aver sbagliato». Presente all’inaugurazione anche l’architetto della cupola del Mart Mario Botta. A complimentarsi per il successo dell’iniziativa sono intervenuti anche l’assessore alla cultura Mirko Bisesti e Francesco Valduga, rieletto sindaco di Rovereto e lodato da Sgarbi perché «non è mai intervenuto in merito all’autonomia del museo». «Rovereto — ha detto Valduga — dimostra di essere un punto di riferimento per importanti investimenti di ambito culturale».