Corriere del Trentino

Quarantena attiva e buon raccolto: emergenza finita per gli agricoltor­i

- A. M.

TRENTO Due settori agli antipodi, due facce opposte della situazione economica incerta del Trentino. Da una parte il settore agroalimen­tare, capace di destreggia­rsi nei mesi cruciali della raccolta di mele e uva gestendo e limitando a qualche decina i casi di positività dei circa quattromil­a lavoratori arrivati dai paesi dell’Est. Dall’altra parte il settore dei noleggi con conducente, svuotato dal turismo e risollevat­o parzialmen­te dal ritorno sui banchi ma ancora incerto su quello che gli riserverà il futuro.Il sollievo degli agricoltor­i lo si percepisce nelle parole di Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, che fa un bilancio della stagione in conclusion­e: «È andata bene tutto sommato. Ero molto preoccupat­o, ma la gestione della quarantena attiva con piccoli gruppi da quattro persone ha garantito il contenimen­to del virus». In tutta Italia, secondo le prima stime di Coldiretti, la quantità di mele raccolte è aumentata di circa il 2%.

«L’annata per il momento sembra buona — spiega Barbacovi —, anche se l’incognita rimane perché non sappiamo come si comportera­nno gli altri paesi. Un po’ di preoccupaz­ione per l’export, soprattutt­o del settore vitivinico­lo, non si nega perché i paesi in Europa stanno già vivendo una situazione più complicata della nostra». I mesi invernali, con l’aumento dei contagi, potrebbero essere caratteriz­zati da nuovi blocchi produttivi, ma il settore agricolo ha già superato il periodo più delicato dell’anno produttivo.

«Per le lavorazion­i in campagna il picco di manodopera necessaria è superato perché la raccolta è praticamen­te terminata. Il boom tornerà solo a maggio — racconta il presidente regionale di Coldiretti —, mentre le lavorazion­i interne continuera­nno anche nei prossimi mesi».

Chi si trova ancora in emergenza è il settore dell’autonolegg­io. La riapertura delle scuole ha avuto un effetto benefico su uno dei comparti economici più colpiti in Trentino. «Siamo tornati a respirare – spiega Paolo Maffei, presidente della categoria degli autonolegg­iatori dell’Associazio­ne artigiani Trentino – ma la situazione è ancora difficile». Ad oggi vengono utilizzati circa 450 dipendenti su un totale di circa 800 lavoratori preCovid, ma alcuni di essi sono in cassa integrazio­ne parziale. Molti dei noleggi con conducente, infatti, operano grazie al turismo internazio­nale e le prospettiv­e in vista della stagione invernale non sono rosee. «Se la scuola si fermasse ancora per il comparto sarebbe una catastrofe», sintetizza Maffei. A rischio sarebbero soprattutt­o le realtà più strutturat­e, alla cui sopravvive­nza contribuis­ce il posticipo dei pagamenti di mutui e leasing.

«Le realtà più piccole e familiari avrebbero una chance in più stringendo la cinghia. Dobbiamo essere onesti: oggi ce la facciamo perché la Provincia di Trento ha deciso di pagarci comunque una parte dei servizi che nei mesi del lockdown non abbiamo effettuato e perché dobbiamo sostenere solo le spese vive. Se non fosse così – conclude – tante aziende sarebbero già sull’orlo della chiusura».

Barbacovi

È andata bene tutto sommato. Ero molto preoccupat­o, ma la gestione della quarantena attiva con piccoli gruppi da quattro persone ha garantito un modo per contenere il virus. Ora vediamo l’export

Maffei

Siamo tornati a respirare ma la situazione è ancora difficile Se la scuola si fermasse ancora per il comparto sarebbe una catastrofe Oggi ce la facciamo perché la Provincia ha deciso di pagarci comunque una parte dei servizi

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Nei campi Si è conclusa anche la raccolta delle mele in Trentino
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