Virus, altre due vittime: uomo e donna di 43 anni
Una delle vittime è un pompiere di Roverè della Luna L’altra è una donna di Terre d’Adige con patologie pregresse
Altri due morti nella triste conta delle vittime da Covid-19 in Trentino. Si tratta di due persone entrambe di 43 anni, con patologie pregresse: un uomo di Roverè della Luna, vigile del fuoco volontario che lascia moglie e tre figli, e una donna di Nave San Rocco, frazione di Terre d’Adige. Dal rapporto quotidiano dell’Azienda sanitaria si registrano 28 nuovi contagiati ai quali si affiancano 10 positivi al test rapido. Nel dettaglio, ci sono 5 minori tra i 6 e i 15 anni ed altrettanti ultra settantenni. I pazienti ricoverati sono 26, nessuno in rianimazione.
Altri due morti in Trentino per coronavirus dal rapporto quotidiano dell’Azienda sanitaria, portando così a 476 decessi da inizio pandemia. Questa volta non si tratta di anziani ma di due persone entrambe di 43 anni, con gravi patologie pregresse. Nel consueto report vengono registrati complessivamente 28 nuovi contagiati ai quali si affiancano 10 positivi al test rapido per l’antigene su 172 effettuati. Le due persone colpite dal Covid-19 sono un uomo di Roverè della Luna, molto noto in paese anche per la sua attività di vigile del fuoco volontario, Luca Kaswalder di 43 anni, che lascia la moglie e tre figli piccoli, ed una donna di Nave San Rocco a Terre d’Adige, sempre del ‘77, anche lei con patologie sulle quali si è accanito il virus.
I contagi
Il bollettino fornito dall’Azienda sanitaria vede dunque altre due vittime. Mentre sono 28 i nuovi contagi registrati su 802 tamponi: tra questi ci sono anche 5 minorenni in età scolare, tra i 6 e i 15 anni, e altrettanti ultra settantenni. I pazienti ricoverati in ospedale sono 26 (distribuiti fra Trento e Rovereto), e se ancora nessuno si trova in rianimazione, salgono a 5 i pazienti che necessitano dell’alta assistenza. I nuovi contagi si sono verificati: 14 a Trento (1079 casi complessivi), 2 ad Arco (396), 2 a Cavalese (93), 2 a Valle D’Anaunia (31), 2 Pieve Tesino (5), 1 a Mezzolombardo (125), 1 a Pinzolo (74), 1 Volano (21), 1 Isera (19), 1 a Terre d’Adige (18). I tamponi analizzati all’ospedale Santa Chiara sono stati 802, più altri 172 per l’antigene. Sul fronte scolastico in Trentino si registrano 3 nuove classi in isolamento, mentre una ha terminato la quarantena: il conto finale è pertanto di 46 classi.
Le vittime
Come detto le due nuove vittima da Covid-19 sono due quarantenni. Come Luca Kaswalder, caposquadra dei vigili del fuoco volontari di Roverè della Luna, conosciutissimo e amato da molti nel comune rotaliano. Toccante il ricordo sulla pagina Facebook, listata a lutto, dei compagni di distretto dove il comandante è il fratello Giuseppe, annientato dagli avvenimenti di poche ore prima nell’ospedale di Rovereto: «Lascia tre bambini piccoli e la moglie», dice. Oltre ai famigliari e ai due fratelli. «Oggi splende il sole, ma per noi è una giornata buia. Il nostro Luca ci ha lasciati — il messaggio — non abbiamo parole, solo tante lacrime. Sei entrato nella nostra grande famiglia nel 1991, prima come allievo, poi come vigile e infine come caposquadra. Lasci un grande vuoto nella nostra caserma e un mare di lacrime che non spegneranno mai il dolore! Sarai sempre nei nostri cuori». Anche i pompieri di Mezzolombardo lo ricordano come un uomo «dalla forte tempra e grande spirito, che purtroppo si è dovuto arrendere». «Una notizia terribile» per il sindaco Luca Ferrari. Anche il decesso della donna di 43 anni di Nave San Rocco, frazione di Terre d’Adige, è avvenuto in una situazione compromessa da patologie pregresse lasciando il comune guidato dal sindaco Renato Tasin nello sconforto.
La stretta
Dai dati emersi nelle ultime settimane sale l’età media dei contagiati derivate da contati di tipo familiare dove è difficile interrompere il contagio, ecco perché l’Azienda sanitaria raccomanda di osservare le misure anche in casa, ancor di più se c’è un positivo. Così come fuori, con l’uso delle mascherine e l’osservanza delle restrizioni del nuovo Dpcm. A cominciare dagli assembramenti.
La campagna di Trento
Pochi giorni fa aveva firmato un’ordinanza dedicata a via Santa Maria Maddalena: tra le 22 e le 6 del mattino, bar e ristoranti non potranno né vendere né somministrare bevande alcoliche e superalcoliche al di fuori dello spazio del locale o dei plateatici. «Il Dpcm però è maggiormente restrittivo e supera il nostro provvedimento» spiega il sindaco Franco Ianeselli che è pronto a recepire il decreto nazionale: i locali chiudono alle 24. «Non commenteremo le decisioni del governo — parla a nome della giunta — prese sentendo dei pareri scientifici». Piuttosto, il Comune intende lavorare a una campagna di sensi
bilizzazione che verrà lanciata nei prossimi giorni, grazie al sostegno di testimonial come Aquila basket e Trentino Volley.
Plateatici
E per quanto riguarda l’appello rivolto dai pubblici esercizi ai Comuni per avere plateatici più ampi anche in inverno, Palazzo Thun sta lavorando a un’ipotesi che prevede di lasciare intatti i giardini attuali, con l’installazione di funghi per riscaldare. Il tutto in maniera gratuita come da indicazione governativa valida fino al 31 dicembre. Da gennaio, poi, se il governo non dovesse più confermare l’agevolazione in essere, il Comune potrebbe intervenire con tariffe agevolate che tengano conto del contesto e delle restrizioni imposte dai vari Dcpm. Su quest’ultimo aspetto, però, il Comune aprirà un confronto con gli esercenti. Già da oggi: «Cerchiamo di trovare soluzioni per non tornare in lockdown e per salvare il fatturato — spiega Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Confesercenti — la nostra sopravvivenza». E aggiunge una richiesta che arriva da più parti: «La possibilità dell’allungamento degli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione: qualcuno avrà bisogno di usufruirne».