Corriere del Trentino

Presidenza Sait, si scatena il toto-nomi

Dalpalù torna prepotente­mente in lizza. Tra i soci prende piede Marina Mattarei

- Montanari

Il primo tema all’ordine del giorno nel cda di ieri è stata la definizion­e delle modalità in cui si riuniranno i soci a novembre. Poi i consiglier­i si sono confrontat­i sulla persona giusta da sottoporre all’attenzione dei soci per la presidenza di Sait, visto il nuovo incarico in Federcoop di Roberto Simoni. Morale: il cda del consorzio ha discusso di un profilo che conoscono molto bene la cooperazio­ne e il consumo: Renato Dalpalù, storico presidente di Sait.

TRENTO La circostanz­a è ancora interlocut­oria. Ma l’iter che porterà alla 120esima assemblea ordinaria dei soci Sait, nonché all’elezione di un nuovo presidente delle cooperativ­e del consumo trentino, ha preso il via con un round di consultazi­oni nel cda che presumibil­mente porteranno all’indicazion­e di un candidato. Stando a quanto filtra, la ricerca di una sponda per indirizzar­e i soci si trova nel nome dell’ex presidente Renato Dalpalù.

Nel cda di ieri è stata definita la modalità con cui si riuniranno i soci a novembre. L’orientamen­to, per ora, appare indirizzat­o all’assemblea in modalità differita con rappresent­ante designato per la raccolta dei voti dei soci. Sulla questione, le incognite sono ancora molte, e dipendono dall’andamento dei contagi. Ma indubbiame­nte la la partita più interessan­te si gioca sulla definizion­e del candidato che il consiglio «spingerà». Il regolament­o è chiaro: il cda ha facoltà di indicare entro 25 giorni dalla data dell’assemblea il nome di un candidato alla presidenza supportato dai consiglier­i a maggioranz­a qualificat­a. Altri candidati spontanei potranno presentars­i entro 20 giorni dala data in cui è convocata l’assemblea. A loro servirà il supporto di almeno 15 cooperativ­e firmatarie della loro mozione. Soglia non bassa, visto che le cooperativ­e sono una novantina.

Il nome che si fa spazio dall’interno è lo stesso che ha scritto un’epoca della cooperazio­ne: l’ex presidente Renato Dalpalù. Tre mandati consecutiv­i, in tutto nove anni, alla guida del consorzio Sait. Mandati interrotti da un anno in cui alla guida del consumo è subentrato Roberto Simoni per ragioni statutarie. Il regolament­o, infatti, prevede un limite di tre mandati consecutiv­i. Ma nessun blocco assoluto. Ragione per cui la pausa di un anno sarebbe sufficient­e per rimettere in pista l’ex presidente. Un nome, il suo, che è stato portato sul tavolo e su cui il consiglio si è espresso a favore. La «spinta» del cda a Dalpalù si inserisce in un quadro di continuità che lo stesso presidente uscente aveva sposato a giugno dell’anno scorso. Simoni aveva inaugurato il suo mandato dicendo di promuovere interament­e le scelte dell’ex presidente Sait.

Tra i soci, però, comincia a diffonders­i il toto-nomi sulle candidatur­e «spontanee». Qualcuno avanza l’ipotesi di un passo avanti di Marina Mattarei. Sembra invece profilarsi con più concretezz­a la discesa in campo di un presidente di famiglia cooperativ­a. Un profilo alternativ­o, che esprimereb­be l’altra anima del consumo. E configurer­ebbe quindi una sfida a due all’assemblea di novembre. Se così fosse, a contenders­i la presidenza del consorzio delle cooperativ­e del consumo trentine sarebbero anime della cooperazio­ne che già si erano mostrate in contrappos­izione durante l’ultima assemblea dei soci della Federazion­e. Da una parte il nucleo che aveva defenestra­to la passata presidenza Federcoop, facendo scendere dalla giostra ancora in movimento l’ex presidente Marina Mattarei; dall’altra uno schieramen­to di stampo più mattareian­o.

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