«Il quartiere troverà il suo equilibrio»
Conosce molto bene il quartiere. Quel nuovo sottopasso che collega via Taramelli, dove vive, lo porta dritto verso le trasparenze vitree immaginate da Renzo Piano. «Abitando lì vicino appena era possibile uscire dopo il lockdown ho frequentato gli spazi — ricorda il sindaco di Trento Franco Ianeselli — E ha ragione Piano: il quartiere sono certo che troverà il suo equilibrio, che non è ancora stato raggiunto».
Prima di Ianeselli altri sindaci hanno partecipato alla costruzione del quartiere: Lorenzo Dellai, Alberto Pacher, Alessandro Andreatta. «Il pubblico il suo l’ha fatto: il Muse, la Buc, il parco ci sono — ricorda il sindaco — Poi, certo, possiamo lavorare ancora molto su alcuni aspetti, per esempio l’autobus che non arriva al Muse. Qualche problema c’è. E gli spazi privati vanno riempiti».
Ecco, a proposito degli spazi da riempire e delle strategie adottate, il sindaco pensa all’immagine iniziale che è stata data, forse fuorviante. «Credo sia stata data una interpretazione del quartiere diversa rispetto a quella che era: lo si dipingeva adatto a hipster, con giovani creativi danarosi, mentre i nostri giovani creativi sono precari e poco danarosi — dice — Ma, ripeto, l’equilibrio verrà trovato e noi possiamo accompagnare questo processo». Riflettendo sull’arrivo degli studenti, poi, Ianeselli si mostra soddisfatto. In ogni caso, il sindaco suggerisce di superare tanti preconcetti: «Il quartiere è bello e troppo spesso paga un’immagine che non gli appartiene».