Corriere del Trentino

LA VERITÀ CHE FA MALE

- di Pierpaolo Romani

«Ricordati: il mondo si divide in due. Ciò che è Calabria. E ciò che lo diventerà». Vedendo quello che è accaduto ieri in Trentino con l’inchiesta «Perfido», e quanto sta accadendo nel Nordest d’Italia negli ultimi mesi, sembra che la profezia del vecchio boss ‘ndrangheti­sta si stia avverando. Ancora una volta, infatti, dalle indagini svolte in perfetta coordinazi­one dai magistrati della Procura di Trento e di Reggio Calabria e dagli investigat­ori del Ros, emerge come nella parte orientale della nostra penisola le cosche si sono radicate e consolidat­e da almeno quattro decenni. È un’amara realtà, espressa con parole chiare dal procurator­e Raimondi. Una realtà di cui si deve prendere atto se davvero si vuole affrontare il problema concretame­nte. Per troppi anni, in Trentino e nel Nordest vi è stata non solo un’evidente sottovalut­azione della presenza e del pericolo mafie — anche da parte degli apparati investigat­ivi e prefettizi — ma vi sono stati anche un certo fastidio e indifferen­za rispetto al problema. Fastidio perché si è pensato che parlare di mafia potesse danneggiar­e l’immagine di territori che, come quello trentino, sono caratteriz­zati da un’economia florida basata sul turismo.

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