«Macheda? Nessun favore»
L’ex deputato: «Mi è stato presentato come una brava persona. Carini? Imprenditore serio»
«Non ho mai fatto favori a Macheda. Mi è stato presentato come un bravo imprenditore. Carini? Una persona seria». Così l’ex deputato Mauro Ottobre risponde alle accuse.
TRENTO Entra in politica nel 2003 come consigliere comunale e due anni dopo viene nominato assessore all’artigianato del Comune di Arco. Nel 2008, poi, per Mauro Ottobre, 46 anni, di Arco, c’è l’approdo in Provincia come consigliere del Patt. Con il Patt, cinque anni dopo, arriva anche ad essere eletto alla Camera dei deputati. A fine legislatura, nel 2018 tenta il ritorno in consiglio provinciale come candidato presidente di Autonomia Dinamica ma raccoglie solo l’1,96% dei voti e rimane escluso dai giochi. Eppure sono proprio queste le elezioni per cui oggi viene indagato per voto di scambio politico-mafioso. Secondo gli investigatori avrebbe accettato la promessa di Innocenzio Macheda, il presunto boss della cosca ‘ndranghetista di Lona Lases, di portargli voti «in cambio di altra utilità». Ma l’ex parlamentare ricorda l’incontro con Macheda come «un incontro come tanti altri che ho tenuto in quel periodo con altri imprenditori del porfido».
Ottobre, è indagato per scambio elettorale-politico mafioso. Secondo gli inquirenti avrebbe accettato una promessa da Macheda, presunto capo della locale ‘ndranghetista, durante un incontro avvenuto al centro commerciale di Civezzano. Perché lo incontrò?
«Mi era stato presentato come una brava persona e siccome ero in campagna elettorale ho deciso di incontrarlo per raccogliere consensi, oltretutto alla luce del sole in un centro commerciale. La stessa cosa che ho fatto con altri imprenditori del porfido in quel periodo. Non avevo avuto alcun sospetto nei suoi confronti. Se avessi avuto il minimo sospetto mi sarebbero bastati due secondi per segnalarlo, ma non ebbi quella sensazione. Un candidato non può verificare se davanti a sé ha una persona che è oggetto di indagini».
Non c’è stata alcuna promessa quindi?
«Non ho intrattenuto alcun rapporto con lui, né mi è mai stato chiesto niente e non ho mai fatto niente. Nei Comuni oggetto di indagine non ci ho mai messo piede e non mi hanno mai dato pratiche da seguire».
Quando sarà ascoltato dagli inquirenti?
«Non è stato ancora definito. Questa mattina (ieri, ndr) ho incontrato il mio legale e siamo pronti a dimostrare la totalità estraneità dai fatti che mi vengono contestati».
Tra gli indagati c’è anche un imprenditore di Arco, Giulio Carini, che avrebbe esercitato un ruolo di raccordo e collegamento con la Calabria e con le istituzioni politiche, economiche, amministrative nonché con la magistratura. Lo conosce?
«Certo che lo conosco, è della mia zona. È un imprenditore serio che si è costruito tutto da solo. Non sono però nelle condizioni di poter parlare per i fatti che gli vengono contestati».