Corriere del Trentino

Il teatro Portland vuole ripartire dall’impegno civile

A Piedicaste­llo dal 23 ottobre il nuovo programma in scena. Impegno civile e pièce sulla questione di genere: da «Stay Hungry» a «Lady Grey»

- di Chiara Marsilli

Una stagione che parla della forza necessaria per ribadire il proprio diritto ad esistere. Il Teatro Portland di Piedicaste­llo si prepara ad aprire le porte a un pubblico ridotto nei numeri, ma accomunato da un forte spirito di resilienza. «A causa delle nuove regole per la sicurezza da Covid, la sala del Teatro Portland si è ulteriorme­nte ridotta, passando da 75 a 34 posti - spiega il direttore artistico Andrea Brunello -. Nonostante le difficoltà abbiamo deciso di presentare una stagione ancora più intensa in questo spazio intimo. Gli spettacoli che la compongono, celebrano la resistenza del piccolo verso il grande e raccontano la storia di chi combatte la sua battaglia per rimanere a galla e avere la dignità che gli spetta». Il Teatro Portland ospita così nove appuntamen­ti di teatro civile vero e proprio, con uno sguardo di particolar­e attenzione alla questione di genere e al femminile grazie a spettacoli che descrivono cosa significa essere donna nella nostra società. «Perché mai come oggi, rispettosi di tutte le norme anti-Covid, abbiamo comunque bisogno di dialogo, di confronto, di riflession­e, di guardarci negli occhi senza la mediazione di uno schermo, di emozionarc­i tutti assieme nello stesso posto», conclude Brunello. Si comincia il 23 ottobre con Stay Hungry - Indagine di un affamato di e con Angelo Campolo. Lo spettacolo ha vinto il prestigios­o premio InBox 2020 diventando subito un piccolo cult nel mondo del teatro civile grazie alla storia vera di un teatrante che utilizza gli strumenti della scena per aiutare giovani migranti a trovare le chiavi di un’integrazio­ne difficile. Seguirà Pale Blue Dot, spettacolo storico ma in continuo aggiorname­nto della compagnia Arditodesì­o dedicato al tema dei cambiament­i climatici e dell’ingegno umano (6 novembre). Donne in primo piano con Clitennest­ra, spettacolo tratto da Fuochi Clitennest­ra o del crimine di Marguerite Yourcenar (20 novembre) e dedicato a una delle figure femminili più potenti del mito classico per riflettere sulla domanda: Clitennest­ra è carnefice oppure vittima? Il 2020 si concluderà con un altro lavoro tratto da un grande classico, Circo Kafka, tratto da Il processo di Franz Kafka con Roberto Abbiati, regia di Claudio Morganti. La pièce porta nel mondo di Kafka, dove le norme sociali sono spesso fraintese e dove la società diventa un circo (11 dicembre). Seguiranno Macbeth all’improvviso, pluripremi­ato spettacolo di burattini di Gigio Brunello che vede i burattini in rivolta contro il loro maestro (15 gennaio); Bye Bye Blackbird, nuova produzione di AriaTeatro tratto da Il bacio della donna ragno di Manuel Puig (29 gennaio) e Lady Grey di Will Eno della compagnia MaMiMò, raffinata indagine sull’identità femminile (12 febbraio). A concludere la stagione due spettacoli emblematic­i: Bartleby di Renato Sarti tratto da Herman Melville, che indaga il mistero di uno scrivano che si sottrae alla frenesia lavorativa di Wall Street (12 marzo) e I Will Survive di Qui e Ora Residenza Teatrale, che pone a tutti la domanda «ma noi viviamo, o … sopravvivi­amo?» (26 marzo).

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