Corriere del Trentino

I versamenti della Lega: Savoi a zero

Ogni mese 1.500 euro. Dalzocchio la più generosa. Savoi «dispensato» per la querelle legale

- Baldo

Sono circa 266.000 gli euro versati alla Lega dai consiglier­i in due anni. Il presidente Alessandro Savoi è a zero, Ivano Job nel 2020 non ha versato nulla, e i leghisti in giunta sono il fanalino di coda.

TRENTO Questo il patto: 1.000 euro al mese, e 10.000 euro una tanum – anche a rate – per il solo fatto di essere stati eletti in Consiglio provincial­e. Mirko Bisesti, segretario della Lega trentina, conferma: «L’accordo è questo ed è tuttora valido. Ogni nostro eletto deve versare quanto stabilito». Le «erogazioni liberali», così definite e normate della legge, che prevede anche una detrazione del 26%, sono pubblicate mensilment­e sul sito della Lega. Ma non tutti — a leggere le tabelle — sembrano onorare il patto. Il presidente del partito Alessandro Savoi è a zero, il consiglier­e Ivano Job nel 2020 non ha versato nulla, e i leghisti in giunta sono il fanalino di coda, con il governator­e Fugatti tra i meno «generosi».

Dal sito ufficiale è possibile accedere soltanto agli anni 2019 e 2020. Nel primo anno il totale versato dagli eletti in Consiglio provincial­e ammonta a 175.214 euro, nel secondo anno – fino ad agosto – è di 91.000 euro, ma se alcuni hanno contribuit­o con scadenza regolare di 1.500 euro al mese (la quota mensile più quota parte dei 10.000 euro), altri hanno versato a sindi ghiozzo. Mara Dalzocchio, Alessia Ambrosi, Gianluca Cavada, Devid Moranduzzo, Roberto Paccher, Denis Paoli e Kartia Rossato sono suppergiù in regola con i pagamenti, dal massimo dei 27.000 euro di Dalzocchio e Rossato ai 21.000 euro di Paccher: il «mensile» dei 19 mesi calcolati da febbraio 2019 ad agosto 2020 (non è disponibil­e gennaio 2019, ndr) è stato versato, e c’è chi arriva quasi del tutto a versare anche la somma dei 10.000 euro per l’elezione. Tra i consiglier­i provincial­i ci sono però anche Ivano Iob e Alessandro Savoi: il primo ha versato appena 9.500 euro nel 2019 e zero nel 2020. Savoi, presidente del partito, non ha mai versato un euro.

«Sono in gravi difficoltà economiche — spiega Iob — tutto quello che ho lo verso sui conti della società. Spero avere liquidità a fine anno, speriamo che vada bene la stagione», perché Iob oltre che albergator­e è anche socio di una società che si occupa di noleggio di attrezzatu­re sportive. «I patti li onoro tutti, anche quello dei versamenti in favore della Lega. Soltanto che ora non posso. Come per il bonus dei 600 euro – ricorda Iob la polemica che lo ha investito per i contributi Covid ai politici – come allora i soldi non è che li tengo per me ma li uso per garantire alla società di andare avanti, per i dipendenti, perché non vada tutto a rotoli». Sulla posizione di Savoi, di cui non risulta alcun versamento, è Mirko Bisesti che interviene: «Savoi ha dovuto affrontare spese legali, per questo non è tenuto al versamento». E il riferiment­o è al ricorso al Tar per l’otteniment­o del seggio da consiglier­e conteso a Giacomo Bezzi.

Anche tra i leghisti componenti della giunta ci sono però differenza sostanzial­i. Roberto Failoni ha versato fin qui 27.000 euro — tra coloro che hanno contribuit­o di più — Mirko Bisesti giusto giusto i 1.000 euro mensili pattuiti: 19.500 euro in tutto: «Noi versiamo come i consiglier­i – spiega Bisesti — mentre chi è entrato in giunta arrivando dal Parlamento ha già versato alcune quote a livello nazionale, per questo dalle tabelle risulta che alcuni dei componenti in giunta della Lega abbiano versato poco». E così si spieghereb­bero i 18.000 euro di Giulia Zanotelli, gli 11.000 euro di Stefania Segnana e i soli 4.500 euro del governator­e Maurizio Fugatti: «Lui ha poi avuto delle spese come candidato presidente», specifica Bisesti.

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