Dolomiti Energia: prima gioia. Pesaro espugnata
Prima vittoria in campionato per i bianconeri, trascinati da Williams, Maye, Browne e dalla difesa Pesaro sbaglia molto e chiude con 4/33 da tre
Comandando 40 minuti su 40 a Pesaro, l’Aquila cancella finalmente lo scomodo zero in classifica. Una partita controllata fin dall’inizio anche se solo nel finale lo scarto si è dilatato assumendo connotati più attinenti a quello che si è visto in campo. A sei minuti dalla sirena, infatti, i padroni di casa sono ancora a -6 nonostante la serata da incubo dall’arco con il 4/33 finale che non avrebbe dovuto consentire loro di restare aggrappati alla partita così a lungo.
La Dolomiti Energia non ha avuto il pugno da ko, ha concesso troppi rimbalzi in attacco (14) e non è stata precisa da vicino (42% da due), ma ha trovato invece 8 triple nel secondo tempo che hanno fatto la differenza visti i pali a ripetizione degli avversari. C’è stata una partita di grande sostanza da parte di Maye, mentre Williams ha impattato il duello a centro area con Cain, il migliore di Pesaro, e sono state importanti alcune stoccate di Morgan in momenti delicati. Era importante vincere per togliersi la scimmia dalla spalla e la Dolomiti Energia ha eseguito, non con la sua versione più brillante però con la faccia giusta, sul pezzo per 40 minuti anche nei momenti di difficoltà contro un avversario che ci ha messo comunque tanto del suo.
La prima metà di gara non è certo memorabile per qualità e spettacolo. L’Aquila ha però il merito di sbagliare meno, mentre Pesaro è in grande confusione e sparacchia dall’arco senza costrutto (0/13 all’intervallo). Browne fatica a entrare in partita, la circolazione della Dolomiti Energia non è eccezionale, ma contro un avversario completamente in tilt bastano pochi lampi per allungare. Il post basso di Williams regala sempre buoni dividendi e la difesa dentro l’area regge contro Cain, tenendo Pesaro a soli 8 punti nel primo quarto.
La doppia cifra di vantaggio si tocca per la prima volta a inizio secondo periodo (818), quando l’Aquila cavalca un Maye come al solito concreto che produce un ulteriore allungo (12-25 al 15’). La Carpegna viaggia sotto il punto al minuto fino al 17’ e si tiene a galla solamente grazie a qualche rimbalzo d’attacco, ma riesce comunque a non affondare nonostante il 30% su azione all’intervallo approfittando con Cain e Delfino di un paio di ingenuità trentine (24-31).
Nel terzo quarto, all’improvviso gli attacchi si svegliano. Cain comincia a salire di colpi e Pesaro si riavvicina addirittura a -1 (33-34) con un 9-0 di parziale, approfittando dei rimbalzi offensivi che continuano a essere un problema per la squadra di Brienza, ma l’Aquila trova cinque triple con cinque giocatori diversi, compresa quella sulla sirena di Morgan che regala uno striminzito +6 (47-53) all’ultima pausa con i padroni di casa ancorati al 2/23 da tre. La doppietta dall’arco di Maye e dello stesso Morgan sembrano il colpo del ko (49-60), ma l’unico trepunti del disastroso Robinson (1/8 dall’arco) riporta in scia Pesaro sul 54-60 a 6’ dalla fine.
Brienza chiama timeout, l’Aquila non trema e il successivo 7-0 di parziale rimette le cose a posto per un finale di ordinaria amministrazione verso la prima vittoria in campionato.