Dna, ambiente, socialità Lo studio dell’università
Università di Trento: lo studio sull’impatto tra dna, ambiente e comportamenti sociali
Quanto conta la genetica e quanto l’ambiente nell’influenzare i comportamenti sociali? L’hanno indagato con uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale «Nature Scientific Reports» i ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, con il team di lavoro coordinato dal professor Gianluca Esposito. La ricerca mette in luce aspetti anche insospettabili, ad esempio che il modello di cure genitoriali ricevute influisce nel comportamento sui social. Dna, ambiente e relazioni sono strettamente legati, come spiega la ricercatrice Ilaria Cataldo, prima autrice dello studio.
Incide di più la genetica o l’ambiente?
«Entrambi i fattori incidono e hanno rilevanza. Il nostro studio ha cercato di indagare non solo i due aspetti, ma l’interazione tra essi - spiega Ilaria Cataldo - . In uno degli esperimenti abbiamo fatto ascoltare pianti di donna, di neonato e di gatto, senza specificare a chi appartenessero. La risposta al pianto del cervello è la prontezza all’azione, il cervello si organizza per intervenire in qualche modo. Tra chi è stato sottoposto all’esperimento, quelli che hanno avuto una relazione migliore con i genitori nei primi 16 anni di vita hanno dimostrato maggiore reattività allo stimolo. Chi ha avuto legami peggiori con i genitori è come se cercasse di spegnere lo stimolo del pianto. Era meno reattivo, mostrava un alto livello di stress, e minore organizzazione nel rispondere allo s timolo».
Quindi chi non ha avuto relazioni positive con i propri genitori rischia di avere difficoltà come genitore, indipendentemente dalle caratteristiche genetiche?
«Le cure genitoriali sono importanti per trasmettere e formare risposte sociali migliori. Essere più o meno inclini all’azione di fronte a una richiesta di aiuto però dipende sia dal vissuto che dalla genetica. L’ambiente conta, intervenire sull’ambiente e sul vissuto può modificare il comportamento. Il ruolo della psicologia è intervenire proprio su questo, la teoria cardine della psicologia, la teoria dell’attaccamento ha un ruolo fondamentale».
Come la genetica combinata all’ambiente può spiegare il comportamento sui social e sul seguito di follower?
«Con Andrea Bonassi e Gianluca Esposito abbiamo recentemente pubblicato uno studio sull’indice di desiderabilità sociale, cioè il rapporto tra follower e following e l’influenza delle cure genitoriali. Una figura materna percepita come iperprotettiva, ad esempio, può determinare un trend di minore desiderabilità social. O un padre vissuto come distante può essere all’origine di meno post e meno interazioni su Instagram.
La genetica combinata all’ambiente può spiegare il comportamento sui social, così come riflette le interazioni offline. Infatti, alcune caratteristiche possono modulare la sensibilità nella recezione di stimoli: nel caso di una maggiore sensibilità genetica, se l’ambiente sarà ottimale, tenderanno a esserlo anche i comportamenti sociali. Le cure genitoriali potranno condizionare una maggiore o minore predisposizione di atteggiamenti di cura verso l’altro».
Nella reazione al panico da Covid e pandemia, influisce più genetica o fattori ambientali?
«Il Covid ha messo in evidenza quanto il contesto sia dirimente, l’essere in casa da soli o con altre persone, la qualità delle proprie relazioni, l’avere avuto una persona vicina che ha contratto il virus oppure no, le variabili in gioco sono molteplici. Circa il ruolo della genetica, è difficile dare indicazioni precise, in quanto le reazioni al panico coinvolgono i circuiti che modulano risposte come paura e ansia. Sarebbe necessario un approfondimento mirato che indaghi i neurotrasmettitori che regolano questi meccanismi».
In sintesi, quali sono le conclusioni più importanti del vostro studio?
«Emerge che la sensibilità al bisogno di cura non è dettato unicamente dal rapporto con i genitori, ma è spiegata almeno in parte da una predisposizione biologica. Inoltre, la figura materna e paterna contribuisce in maniera diversa sullo sviluppo di comportamenti sociali, influenzando differenti aree del cervello. Ricerche future dovrebbero mettere in relazione queste informazioni con gli aspetti legati alle interazioni online per avere un quadro più completo di quel sistema che è il comportamento umano».