Natale, Trento chiude i mercatini
Il sindaco: «Troppi rischi». Failoni: «Decisione scorretta». Valduga: speravo in un confronto
Franco Ianeselli rimarca un concetto: meglio decidere su- bito che dilatare i tempi. Di qui la scelta: i Mercatini di Natale non si faranno in città. Quel milione e mezzo di visitatori provenienti da tutto il Paese spaventano. Ma la decisione irrita l’assessore provinciale Roberto Failoni che parla di «scelta inopportuna». Intanto oggi Ianeselli estenderà il divieto di somministrazione bevande da Santa Maddalena all’intera Ztl (ma si pensa anche a tutta la città).
Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico scientifico e secondo misure organizzative adeguate.
glio decidere sin da ora». Ianeselli spiega che con l’assessora Bozzarelli l’idea è proporre anche «eventi ridotti, che consentano di immaginare un Natale di comunità». Ma, aggiunge poco dopo, «la priorità è sanitaria e con questa curva dei contagi non possiamo immaginare un evento che porti più di un milione di persone». Oggi, poi, il primo cittadino predisporrà una nuova ordinanza per estendere il divieto di somministrazione e consumo di bevande dopo le 21, dal vicolo di Santa Maria Maddalena all’intera Ztl. E non è escluso che il provvedimento si estenda in tutta la città.
«Scelta inopportuna»
Resta il fatto che l’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni, censura l’annuncio di Ianeselli parlando di «scelta inopportuna» e «unilaterale». «La decisione ci ha lasciato perplessi anche per la modalità — precisa — Infatti, giovedì nel tardo pomeriggio era già previsto un vertice presso il Consiglio delle Autonomie Locali con il Commissario del Governo Sandro Lombardi proprio in merito ai Mercatini di Natale». Non solo: Fugatti, con Failoni, nelle sedute della Conferenza Stato-Regioni hanno chiesto di inserire un passaggio a tutela dei Mercatini (si consente a eventi nazionali e internazionali di proseguire).
«No fughe in avanti»
Seconda città della provincia, a sua volta organizzatrice di un mercatino in centro, anche Rovereto in queste ore sta leggendo il Dpcm. Ma a sentire la decisione già presa di Ianeselli Francesco Valduga ha avuto un momento di scoramento. «La premessa — dice — è che dinnanzi a una pandemia le decisioni devono essere verticistiche, quindi si corrisponde a quanto stabilito dalle autorità sanitarie». Ciò detto, Valduga cita l’incontro di giovedì del Consiglio delle autonomie con il governatore Fugatti. Oggetto: i mercatini di Natale e il loro destino. «Per questo non mi sarebbe dispiaciuto un confronto preventivo prima dell’annunci di Trento — spiega — In questo momento i Comuni devono evitare fughe in avanti e la risposta deve essere di sistema». Una questione di metodo, sottolinea Valduga. «Perché poi fra qualche giorno si sarebbe arrivati alla medesima decisione, ma non a macchia di leopardo». Dello stesso avviso è il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, scettico rispetto alle previsioni del Dpcm di chiudere vie o piazze. «Che senso ha che un Comune decida individualmente? Il Consiglio delle autonomie dovrebbe essere il luogo deputato a decidere insieme il da farsi». Anche il governatore Fugatti, meno caustico di Failoni nel commentare le decisioni di Ianeselli («Non entro nel merito») ai municipi chiede collaborazione. «Penso alla definizione di eventuali zone rosse, si possono concordare insieme i vari passaggi». In tema scuola, poi, il presidente rimarca la linea dei giorni scorsi: «Non si farà ricorso alla didattica a distanza nemmeno alle superiori, andiamo avanti così», sottolinea. Piuttosto si cercherà di rafforzare i trasporti. «Ormai — spiega — abbiamo capito quali sono le aree critiche e quali quelle con mezzi in surplus e questa settimana studieremo delle soluzioni per armonizzare i mezzi». Evitando così affollamenti sui mezzi che mettono a rischio studenti e pendolari.