Medicina, primo giorno in aula Il rettore: qui il meglio d’Italia
Inaugurazione al Bernardo Clesio Fugatti: scommessa per l’Autonomia
Primo giorno storico per Medicina dell’Università di Trento: ieri 45 dei 55 nuovi immatricolati si sono recati al Collegio «Bernardo Clesio» per seguire le prime lezioni in presenza di biologia e chimica, con i professori Maria Caterina Mione e Graziano Lolli. L’insegnamento è stato introdotto dal benvenuto del rettore Paolo Collini e del responsabile del corso di laurea Massimo Pizzato, oltre che di quasi tutti gli insegnanti. Fugatti: «Una giornata storica per l’Autonomia».
Il rettore
È stato emozionante inaugurare questo corso. Siamo fieri di ospitare il meglio d’Italia: il punteggio era alto
Studentessa
Il professor Lolli girava per l’aula e chiedeva se avevamo bisogno di aiuto: ci siamo sentiti subito rassicurati
Qualche nuvola nel cielo, ma non sul primo giorno di Medicina dell’Università di Trento: lunedì mattina 45 dei 55 nuovi immatricolati si sono recati al Collegio «Bernardo Clesio» per seguire le prime lezioni in presenza. S’è trattato di biologia e chimica, coi professori Maria Caterina Mione e Graziano Lolli. L’insegnamento è stato introdotto dal benvenuto del rettore Paolo Collini e del responsabile del corso di laurea Massimo Pizzato, oltre che di quasi tutti gli insegnanti del primo e del secondo semestre.
«La condizione di distanziamento causa coronavirus era particolare, ma è stato molto emozionante salutare gli studenti di Medicina» ha raccontato il rettore. «Siamo fieri di ospitare il meglio d’Italia: il punteggio per entrare a Trento era alto, e la scelta di questo corso di studi è importante» poiché per i nuovi arrivati si prospettano almeno 6 anni di intensi studi e la successiva specializzazione — quest’ultima ancora non disponibile nell’ateneo trentino. Se ci saranno le condizioni adatte, verranno integrati nei prossimi anni anche i corsi di specializzazione, non molto disponibili in Italia: per il momento l’Università ha avanzato richiesta.
Una componente importante dell’insegnamento dal terzo anno in poi sarà l’attività clinica nelle strutture assistenziali: una parte di tirocinio sul campo sarà integrata nella didattica magistrale, nel segno già tracciato in altre occasioni dall’ateneo di trasmettere quanto prima l’applicazione pratica degli insegnamenti. «Il corso di Medicina è una sfida per la nostra autonomia — hanno sottolineato il governatore Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale all’Università Mirko Bisesti — che pone un obiettivo nuovo e ambizioso, quello di dare risposte concrete ad un territorio di montagna che presenta delle peculiarità anche sul piano dell’assistenza sanitaria ed ospedaliera, un elemento centrale per la qualità della vita delle popolazioni residenti, ancor di più nella fase emergenziale in cui ci troviamo». Poi hanno aggiunto: «Oggi è una giornata storica. La partenza dei corsi è la vittoria di un Trentino che crede nel proprio sviluppo e nella possibilità di avere un corso così importante».
Oltre a questo primo giorno, ci sarà una seconda occasione per dare un saluto più cerimoniale agli alunni: s’è voluto aspettare quel 4-5% di studenti che non è entrato subito in graduatoria, ma che verrà ammesso in seguito. In ogni caso il giudizio iniziale dei nuovi arrivati è stato positivo, come quello di Barbora Divilkova, originaria della Repubblica Ceca e residente a Pergine: «È stato emozionante conoscere il rettore e Pizzato, che ci hanno fornito importanti informazioni sui servizi a nostra disposizione». Pare ci siano stati soltanto alcuni problemi tecnici con l’applicazione di UniTrento, per quanto concerne la prenotazione delle lezioni (dato che è disponibile soltanto l’orario provvisorio delle prime due settimane di lezione), ma alla fine è andato tutto per il meglio. Le lezioni si sono tenute contemporaneamente in presenza e differita — il primo giorno ha visto 10 alunni in collegamento — e le registrazioni sono disponibili per tutti online. «Il professor Lolli girava per l’aula e chiedeva se avevamo bisogno di aiuto: ci siamo sentiti rassicurati e fugati da eventuali dubbi» ci ha confidato Barbora.
Come è accaduto per altri corsi di laurea, molti studenti da Trentino e Alto Adige sono stati motivati dalla vicinanza dell’ateneo, oltre che dalla qualità dell’offerta formativa: si tratta di 37 alunni su 55 al momento. La restante parte arriva dal Veneto e, in minor parte, da Sicilia, Sardegna e Lombardia. Grava su molti giovani il costo di studiare fuorisede, soprattutto in questo periodo di incertezza economica.