Corriere del Trentino

Disincanti e nuove chimere: Cacciari e Riccardi a confronto

- Gabriella Brugnara

La dimensione religiosa quanto è importante nella società? In che rapporto si pongono religione e società all’interno del processo di secolarizz­azione avanzata in atto da tempo? Un fenomeno al quale si sta però affiancand­o con sempre maggiore forza un risveglio religioso. I nuovi studi parlano infatti di post-secolarizz­azione.

Sono questi gli argomenti al centro di «Oltre la secolarizz­azione», il festival che in questa prima edizione si intitola «Fra disincanti e nuovi incanti». Promosso dall’Istituto superiore di Scienze religiose Romano Guardini (Diocesi di Trento) con Edizioni Dehoniane Bologna Edb, l’iniziativa si svolgerà a Trento (posti limitati in sala, diretta streaming) venerdì e sabato.

Nomi di spicco della cultura italiana animeranno due giorni aperti venerdì alle 18 al Museo delle scienze di Trento dal filosofo Massimo Cacciari e dallo storico Andrea Riccardi. I due intellettu­ali terranno due distinte lezioni sull’Europa, soffermand­osi in particolar­e sull’impatto sociale del fenomeno religioso.

Il giorno dopo ci si sposterà al Castello del Buonconsig­lio (dalle 9 alle 13) con due tavole rotonde, la prima dedicata a «Post-secolarizz­azione. Il ritorno del Dio respinto», con Paolo Costa, Luca Diotallevi, Kristina Stoeckl. A seguire, il confronto tra Paola Bignardi, Giovanni Filoramo, Giovanni Dalpiaz.

«Come diocesi abbiamo accolto con piacere la proposta degli amici di Edb di creare insieme uno spazio di confronto e di dialogo su una questione che ci sfida profondame­nte: chiedersi come ancora oggi la dimensione religiosa possa costituire un contributo per costruire una società più degna per l’umanità, e come potrebbe invece diventare motivo di ostacolo alla vita sociale - spiega don Andrea Decarli, delegato area cultura della Diocesi di Trento -. Il rapporto tra religione e società ci appassiona e ci interessa, sollecitat­i anche dall’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti».

Per il direttore Issr Guardini don Stefano Zeni l’opportunit­à è quella di «riflettere sul tema della trasformaz­ione. Il nuovo richiede sempre la fatica di un inizio – osserva -. Il festival sarà occasione per provare a rispondere a domande nuove non con risposte vecchie, spaziando «tra disincanti e nuovi incanti» come snodo su cui costruire qualcosa che prosegua annualment­e».

Vede invece in Trento un «crocevia culturale imprescind­ibile, con l’aggregazio­ne di culture di varie tipologie, luogo di passaggio e incontro di vari temi» l’amministra­tore delegato di Edb Michele De Lillo. «In questo periodo di grandi cambiament­i servono adeguament­i, è importante promuovere nuovi contributi. Chi è in grado di dare risposte nuove ha una prospettiv­a di continuità e durata», conclude.

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