Quasi pronti altri 12 posti in terapia intensiva: gli ospedali si preparano
Ieri primo paziente trasferito in rianimazione Contagiato anche un neonato, ora sta bene
TRENTO La realtà è fatta di numerosissime decisioni prese qui e ora, in uno scenario in continua evoluzione». Tratteggia così il dietro le quinte degli ospedali Giovanni Guarrera, direttore del servizio ospedaliero provinciale e dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. Alle prese in questi giorni con la riorganizzazione dei reparti Covid (capaci di accogliere altri 40 pazienti) e la sistemazione di nuovi posti letti di terapia intensiva (di cui 12 saranno pronti entro la metà di dicembre). «Dobbiamo essere pronti a tutto, statisticamente ogni 100 pazienti ricoverati 10 hanno bisogno della terapia intensiva», spiega Guarrera.
Ieri il rapporto quotidiano dell’Azienda sanitaria ha registrato altri 94 positivi in Trentino, su 846 tamponi effettuati: di cui tre hanno tra 0 e 5 anni, tredici tra i 6 ed i 15 anni e dieci hanno più di 70 anni. Purtroppo si registra anche una persona deceduta, di 70 anni, che era ricoverata in terapia intensiva. Attualmente sono invece 46 le persone ricoverate in ospedale, due più di ieri, nessuno di questi in tedi rapia intensiva, ma nei prossimi giorni, ha detto ieri in conferenza stampa il presidente Fugatti, «è atteso un aumento dei ricoveri».
Facciamo quindi il punto della situazione all’interno degli ospedali. Ad oggi, in totale, ci sono 34 posti letto di terapia intensiva, di cui 24 a Trento e 10 a Rovereto. «In avanzata fase di realizzazione», come fa sapere il direttore Guarrera, ci sono altri 12 posti letto (di cui 10 a Rovereto), che saranno disponibili entro massimo un mese e mezzo. Con i nuovi, quindi, si arriverà ben presto a 46 posti letto di terapia intensiva.
Nel caso in cui la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, con un aumento drastico dei pazienti Covid con necessità di assistenza ventilatoria, si libereranno le sale operatorie (come si è fatto in primavera) e si arriverà a circa 100 posti letto di terapia intensiva. «Noi seguiamo tutti i giorni l’andamento dei ricoveri e in relazione ad esso ci organizziamo — spiega il direttore Guarrera — Al momento a Rovereto, per esempio, abbiamo riconvertito il reparto Medicina interna a reparto Covid e ci apprestiamo a fare la stessa trasformazione per il reparto di Geriatria. Mentre abbiamo sospeso la degenza di cardiologia per recuperare personale. Con questa situazione ci prepariamo ad accogliere altri circa 40 pazienti Covid».
Tornando sul fronte rianimazione, è utile sapere quanti sono i posti occupati in questo momento dai pazienti ordinari (non Covid). «Ad oggi (ieri, ndr) – annota il direttore Guarrera – ci sono 30 pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva degli ospedali di Trento e Rovereto». Al momento, dunque, restano liberi 4 posti letto. Basteranno per le prossime settimane? «Quello che abbiamo visto nel tempo è che di solito il 10% dei ricoverati finisce poi in rianimazione», osserva Guarrera. Stando al numero attuale delle persone ricoverate (46) si prevedono, quindi, 4 o 5 pazienti Covid con necessità di assistenza ventilatoria. «In questo momento siamo felicissimi e fortunati perché non abbiamo questa situazione – considera il direttore – ma nel caso in cui avessimo 34 persone ricoverate in terapie intensive si dovrà tornare a sospendere l’attività chirurgica per liberare le sale operatorie per i pazienti che hanno necessità di assistenza ventilatoria».
Tutto dipenderà dall’andamento della curva dei contagi e dal rispetto delle precauzioni per contenere la diffusione del coronavirus. A tal proposito, per quanto riguarda il tema dei trasporti pubblici, il presidente Fugatti ha escluso l’ipotesi dello scaglionamento degli ingressi a scuola evocato dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri per risolvere il problema degli assembramenti sui mezzi pubblici. In Alto Adige, viceversa, Arno Kompatscher ha previsto per le superiori il 30% delle lezioni a distanza. Ma in Trentino non se ne parla, per ora. «Alcune situazioni di criticità possono essere risolte attraverso il semplice spostamento di mezzi privati da una linea a un’altra — ha spiegato Fugatti — Anche alla luce del calo del 10-15% degli studenti delle scuole superiori che non utilizzano più i mezzi pubblici, abbiamo la possibilità di riorganizzare le corse. Contiamo di portare a termine questa riorganizzazione tra il finesettimana e l’inizio della prossima settimana». Si punta anche ad eliminare i posti in piedi sui mezzi di trasporto, potenziando l’offerta e utilizzando anche mezzi privati. Obiettivo: eliminare gli assembramenti.
Fugatti
Nessun ingresso a scaglioni, la scuola continua in presenza come fatto fino a ora
Fugatti/2
Sposteremo i mezzi dove necessario Eliminiamo i posti in piedi