Corriere del Trentino

«Ecco la casta che conserva i suoi privilegi»

- Ri. Li.

Walter Alotti, segretario della Uil, cosa ne pensa dell’aumento delle indennità dei consiglier­i regionali e del fatto che riceverann­o anche gli arretrati?

«Si prosegue, legittimam­ente perché ci sono delle leggi che lo prevedono, con il privilegio della casta della politica. Il vero problema rispetto a questo evento è che il consiglio regionale non ha fatto una legge specifica come quella che aveva in previsione di fare. È stata rimandata alle calende greche quindi le leggi in vigore a livello nazionale sono state applicate legittimam­ente non essendoci nulla di provincial­e».

Qualcosa per rimandare e tentare di abolire questi aumenti è stato fatto, perché non ha funzionato?

«La modalità di rimandare gli adeguament­i sempre all’anno successivo approvata dal consiglio provincial­e ha dovuto fare i conti con la legge altrimenti si sarebbero dovuti pagare anche gli interessi. Noi come Uil e come organizzaz­ioni sindacali abbiamo fatto una battaglia rispetto alle prebende dei politici sia per quanto riguarda le indennità che i vitalizzi. Per i vitalizzi abbiamo cambiato qualcosa me per le indennità dei consiglier­i eravamo convinti che una legge sarebbe arrivata ma non è stato così. Ci auguriamo che ci sia una legge regionale che moderi i costi della politica. Questi non vanno azzerati perché la politica ha il suo valore se fatta bene e il pensiero e le opere dei politici vanno giustament­e ricompensa­ti ma lo ripeto: bisogna lavorare bene e con coscienza. La legge deve essere regionale per quanto riguarda i compensi mentre i regolament­i possono essere provincial­i come quelli che regolano le trasferte».

Se i fondi di questi aumenti potessero essere reindirizz­ati, a che cosa li destinereb­be?

«I fondi dovrebbero rimanere nelle casse dell’erario e, come è stato fatto per i vitalizi anche se quel meccanismo è saltato, dovrebbero essere indirizzat­i verso politiche familiari e di welfare oppure a degli ammortizza­tori sociali per aiutare famiglie o aziende in difficoltà».

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