«Un centro per riparare e rivendere gli oggetti»
Il neoassessore Zanella: «Sicurezza, prevenire è meglio di reprimere»
Dalla bici alla tramvia: il futuro di Trento sarà sostenibile. Il neo assessore pensa a «un centro per riparare e rivendere gli oggetti».
TRENTO Assessore da pochi giorni, esponente di Futura, Paolo Zanella è entrato nella giunta Ianeselli dopo essersi candidato per la prima volta alle elezioni comunali: «Un salto notevole, un impatto che stordisce — ammette — ma i temi inerenti alle mie deleghe sono sfidanti e affascinanti, e questo aiuta molto».
È assessore alla mobilità, alla partecipazione, ai beni comuni. Ma anche alla transizione ecologica, un nome nuovo per una delega assessorile. Cosa significa?
«È importante che il sindaco abbia usato questa denominazione. Il momento che viviamo è cruciale e — anche se poi offuscati dalla pandemia — i temi del cambiamento climatico erano su tutte le prime pagine fino alla primavera scorsa. Il mio assessorato si pone proprio nell’ottica di intervenire per cambiare la tendenza, per contribuire anche dal basso a modificare la china verso cui il pianeta sta andando. Transizione come cambiamento, quindi, anche sulle pratiche quotidiane, con la promozione di modi sostenibili di vivere la città».
Come farà a cambiare il modo di vivere la città?
«Con la partecipazione, l’altra delega che mi ha affidato il sindaco. Un cambiamento non potrà mai essere imposto ma dovrà sempre essere condiviso, partecipato»
Nel concreto su cosa vorrebbe intervenire per «cambiare la tendenza»?
«I cardini delle azioni da mettere in atto sono la riduzione di gas clima-alteranti, gli interventi sulla mobilità, sull’efficientamento energetico, sulla produzione e sul consumo, quindi sull’economia circolare. Ancora più nel concreto, toccando un tema affrontato in campagna elettorale, l’intervento sulla mobilità dolce, come bici e monopattini».
Quindi aumenteranno le piste ciclabili?
«Siamo partiti in questi giorni con la stesura del BiciPlan, quindi fra qualche mese avremo un disegno dello sviluppo della rete ciclabile cittadina, che va ampliata e messa in sicurezza. Serve però anche un lavoro di promozione, perQuesto ché non sono sufficienti le piste ciclabili se non si modificano i propri comportamenti e si preferisce l’auto alla bici».
Lei al lavoro ci va in bici?
«Certo, tutti i giorni, con la bici elettrica. Lo facevo anche prima, almeno fino a novembre inoltrato, ma quest’anno, per dare l’esempio, voglio provare a sfidare anche l’inverno. Come fanno nei Paesi nordici, dove è più freddo ma dove la bici viene usata di più. Se fa freddo, basta vestirsi adeguatamente».
L’altro tema della campagna elettorale è stato quello della tramvia.
«L’idea è quella di realizzare un vettore di superficie veloce che attraversi la città in direzione nord-sud per risolvere la congestione del traffico e per ridurre l’inquinamento. Il tram è un mezzo efficiente e competitivo, pulito e inclusivo perché dispone di pedane ribassate, ma anche comodo e capace di riqualificare una parte di città. l’impegno assunto dal sindaco in campagna elettorale, ora l’impegno di tutti per concretizzarlo».
Riciclo, riuso, anche questi sono temi «ecologici». C’è ancora spazio per migliorare?
«La città ha investito molto nel riciclo, siamo ai vertici a livello nazionale. Ora dobbiamo lavorare sulla riduzione della produzione e un’idea su cui vorrei puntare è il Centro cittadino del Riuso, affidato anche a cooperative sociali, che possa agire sulle riparazioni di beni che altrimenti finirebbero in discarica, per poi rivenderli. Un modo anche per aumentare l’occupazione».
È possibile aumentare maggiormente la percentuale di raccolta differenziata?
«Da anni di parla di un impianto di riciclaggio di pannolini, che da soli rappresentano quasi un terzo del residuo, cercheremo di concretizzare l’idea. Ma in generale, più che sulla quantità dobbiamo agire sulla qualità del conferimento».
Fin qui le sue deleghe, ma la giunta è un organo collegiale e lì si è discusso anche dell’Unità cinofila. Su questo, e su quelli che vengono definiti «interventi repressivi», Futura nutre qualche dubbio. Lei?
«Io credo che il contrasto allo spaccio, e alla microcriminalità che porta con sé, sia un intervento dovuto. Ma che non sia l’unico, perché servono anche interventi di prevenzione, interventi di natura sociale più che repressiva».
Il Centro del Riuso ha margini per ampliarsi