Corriere del Trentino

MEDIOCREDI­TO, ORA È IL TEMPO DELLE DECISIONI

- Di Walter Alotti

La partita del Mediocredi­to adesso va giocata sino in fondo. Questa è l’unica banca ancora veramente locale che può aiutare le imprese.

Evenne il giorno che, sempre troppo tardi, anche l’esponente del Pd, Giorgio Tonini decise di dire la sua sulla pluriennal­e questione di Mediocredi­to che, fino ad ora, siamo gli unici ad aver sollevato e costanteme­nte tenuto a galla anche nel recentemen­te burrascoso mare dell’informazio­ne trentina dove ormai le onde della pandemia condiziona­no pesantemen­te la navigazion­e di questa sempre più incerta giunta provincial­e trentina. O meglio forse il contrario, la distrazion­e causata dalla pandemia ha aiutato questo esecutivo a nascondere la propria titubanza su molte decisioni strategich­e per il Trentino.

Una di queste è sicurament­e Mediocredi­to, l’unica banca ancora veramente trentina, oltre a quelle Casse rurali confluite nel gruppo nazionale di Cassa centrale banca dove purtroppo la compagine trentina risulta essere purtroppo in forte minoranza.

Mediocredi­to è inoltre, e non è notizia scontata di questi tempi, una banca sana, con i conti a posto, come dimostra anche l’ultimo bilancio semestrale e i precedenti degli ultimi anni, che ha saputo uscire dalla crisi dei crediti deteriorat­i in cui erano cadute tutte le banche mondiali e che ha saputo, recentemen­te, anche rinnovarsi nell’offerta di credito alle imprese, con una forte presenza nel settore della strutturaz­ione e acquisto dei minibond, e alla clientela retail, con il successo del nuovo Conto Rifugio.

Con una giunta provincial­e che ha già dichiarato di voler appaltare urgentemen­te, grazie alla legge provincial­e recentemen­te modificata, ben 760 milioni di euro di lavori pubblici auspichiam­o, come detto già da diversi anni, che gli imprendito­ri trentini non si lascino scappare l’occasione di rilevare una parte o l’intera quota degli enti pubblici in Mediocredi­to, ricostitue­ndo una vera e propria banca delle imprese per le imprese, prossimo motore di una futura ripresa dell’economia trentina che non può sperare di vivere solo di sussidi pubblici. Operazioni che attirerebb­e anche molti risparmiat­ori trentini.

E in questa partita speriamo si inserisca, in una logica di stimolo verso questa strada, anche il neo sindaco di Trento, Franco Ianeselli che, come anticipato l’altro giorno dal Corriere del Trentino, ha incontrato Fausto Manzana nella sua veste di presidente di Confindust­ria e che incontrerà, entro fine mese, proprio i vertici di Cassa centrale banca e della Cassa rurale di Trento (che coincidono) anche loro ormai titubanti come il nostro governator­e e ormai intiepidit­i verso i precedenti propositi di inglobamen­to di Mediocredi­to nel Gruppo trentino del credito cooperativ­o nazionale.

Non vorremmo, visto che li abbiamo nominati, che i vertici attuali del gruppo Cassa centrale banca, aspettino di vedere come andranno a finire i prossimi rinnovi delle loro cariche e tengano Mediocredi­to a bagnomaria fuori dal gruppo come ripiego per avere, magari, ancora una volta, qualche poltrona su cui sedersi ancora per qualche anno, prima della pensione.

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