Bolzano si sfila: «Decida il consiglio» L’opposizione: serve una via legislativa
Landeshauptmann cauto. Vettorato: massima fiducia in Paccher La proposta di Verdi e Team K: «Congelare aumenti e rimborsi»
La maggioranza Svp/
BOLZANO Lega si mette nelle mani del presidente del consiglio regionale Roberto Paccher che, optando per la soluzione via disegno di legge del nodo vitalizi, raccoglie nei fatti un’istanza trasversale tra le opposizioni altoatesine. I vertici di Palazzo Widmann, impegnati a contenere il montare della seconda ondata della pandemia, non vogliono distrarre energie, rivolgendole a un tema che, pure, sta facendo molto discutere l’opinione pubblica. «Chi ha la responsabilità di decidere, l’assuma» taglia corto il Landeshauptmann, Arno Kompatscher riferendosi proprio al presidente del consiglio regionale, Paccher.
«Non potrebbe essere diversamente — ribadisce Kompatscher, dirigente di spicco della Svp —. Questa materia non è in capo all’esecutivo e, in ogni caso, in queste ore la nostra priorità è la gestione dell’emergenza sanitaria». Concetto ribadito dal leghista Giuliano Vettorato che esprime piena fiducia nel collega di partito Paccher. «Ammetto che ho seguito poco la vicenda, assorbito dalla riorganizzazione della didattica scolastica, causa Covid-19 — spiega il vicepresidente dell’Alto Adige, assessore all’Istruzione in lingua italiana — ma sono sicuro che il presidente del consiglio regionale agirà per il meglio».
E questo «meglio» per le opposizioni di piazza Magnago è, appunto, una soluzione legislativa. «Del resto, siamo legislatori, quindi prima di tutto, dobbiamo pensare a misure che valgano per tutti — osserva il consigliere verde, Riccardo Dello Sbarba —. Noi Verdi abbiamo sempre proposto che quanto finora accumulato non fosse versato ai consiglieri, ma investito in un fondo regionale per le politiche sociali. Ovviamente per farlo ci vuole una legge, ma se c’è la volontà politica della maggioranza si può fare anche in fretta». Una scelta che sgonfierebbe le demagogie. «Le rinunce individuali vengono semmai dopo, se questa proposta non viene accettata — argomenta ancora Dello Sbarba —. Ridurre il tema a scelta individuale premia sempre i cinici che incassano, mentre i “buoni” rinunciano. Io, comunque, mi metterò tra i “buoni”». In attesa della auspicata soluzione legislativa, però, è bene congelare tutto. «Dell’intenzione di “sbloccare” i fondi, come del “parere” che obbligherebbe a farlo, il presidente Paccher non ha informato nessuno — conclude il consigliere dei Verdi —. L’ultima volta che ne abbiamo discusso era stato deciso di continuare a congelare gli adeguamenti Istat annuali, finché non si fosse trovata una soluzione equa. Noi Verdi, insieme ad altri, avevamo firmato un disegno di legge che eliminava l’aggiornamento automatico Istat. Su questa base vogliamo cercare una soluzione. Fino ad allora gli aumenti devono restare bloccati».
Posizione simile a quella espressa da Paul Köllensperger, pure convinto serva una soluzione di sistema. «Noi abbiamo percorso la strada più logica, ossia quella di cercare di creare una base legale per regolare la questione, senza lasciarla alla decisione del singolo consigliere — rivendica il capogruppo del Team K —. L’adeguamento all’inflazione di per sé non è un privilegio, ma va adeguato a quello di un semplice dipendente pubblico. In Alto Adige per esempio nel 2016/17 hanno preso solo 80 euro. Il disegno di legge è da molti mesi in Consiglio regionale, e sarà discusso a breve». Per dare un ulteriore segnale di morigeratezza, Köllensperger ritiene si debba incidere anche sulla voce rimborsi. «Già che ci siamo — aggiunge infatti —, abbiamo proposto anche di abolire la quota di rimborso spese esentasse che ogni consigliere percepisce. Noi come Team K già da inizio legislatura rinunciamo a quella parte, ormai più di 50.000 euro dal 2018».
Pure Ulli Mair invoca una soluzione legislativa strutturale, anche per non dare fiato alle trombe dell’antipolitica. «Ma anche per finirla con le ipocrisie — incalza la consigliera dei Freiheitlichen —. Anche perché l’attuale presidente Paccher sta applicando una legge varata nel 2012 che le maggioranze non si sono ancora assunte l’onere di modificare. E finché non verrà sostituita da una nuova norma, il problema si riproporrà. Se c’è la volontà politica, ci sono i numeri per farlo. E in questa fase sarebbe un segnale ancor più necessario, vista la fase di estrema difficoltà che i cittadini stanno vivendo. Basta solo che non si continui a rinviare una decisione che, se non assunta, farebbe fare una brutta figura alla politica». Secondo Mair, nel caso il consiglio regionale non riuscisse a stringere i tempi, il consiglio provinciale dell’Alto Adige potrebbe dare il primo segnale. «Sono dell’opinione che noi per primi possiamo fare una legge provinciale trasparente e chiara — sostiene ancora l’esponente Freiheitlichen — in modo che a Bolzano si dia quel segnale che a Trento la maggioranza non è ancora riuscita a dare».
Kompatscher La scelta non spetta all’esecutivo In questo momento la nostra priorità è la gestione dell’emergenza sanitaria