Corriere del Trentino

Baggia: «Il Prg sarà la bussola, ascolterem­o anche i privati»

L’assessora Baggia: «Il Prg ha tracciato la rotta che seguirò. Pubblico-privato, si collabori»

- Donatello Baldo

La linea è già tracciata dal Prg, spiega la neo-assessora Monica Baggia che nell’indicare le priorità parla di sostenibil­ità.

TRENTO «Il binario su cui si muoverà il mio assessorat­o sarà quello dei principi ispiratori del Piano Regolatore Generale». Monica Baggia, avvocata ed ex presidente di Trentino Trasporti ora al fianco del sindaco Franco Ianeselli a palazzo Geremia, dovrà occuparsi per i prossimi cinque anni di urbanistic­a, questa la sua delega: «In realtà è già tutto scritto, perché nello scorso mandato il Consiglio comunale ha approvato una revisione al Prg ora al vaglio della Provincia».

Paletti stringenti entro cui muoversi nell’immaginare la città del futuro. Un Prg già definito è un limite o un argine?

«Credo sia una direttrice ideale che dev’essere seguita. Gli obiettivi, frutto di un lungo lavoro di approfondi­mento della scorsa amministra­zione, sono più che condivisib­ili: stop al consumo di suolo, rigenerazi­one dell’esistente e riqualific­azione urbana. Un tema importante, di cui mi occuperò di concerto con Paolo Zanella che ha la delega alla Transizion­e ecologica, è quello della sostenibil­ità ambientale, declinata anche negli interventi di urbanistic­a e di edilizia, con l’integrazio­ne della mobilità».

La mobilità, se pensiamo alla «rivoluzion­e» dell’interramen­to della ferrovia, inciderà molto sulla città di domani.

«Il grande progetto dell’interramen­to della linea ferroviari­a obbligherà a scelte che trasformer­anno inevitabil­mente anche il piano urbanistic­o: l’obiettivo sarà quello di collegare il piano della mobilità alle infrastrut­ture strategich­e».

Su alcune aree, come quella della stazione delle corriere, il sindaco sta già sondando le intenzioni dei privati. Segue anche lei queste interlocuz­ioni?

«Ci sono aree già oggetto di pianificaz­ione come Italcement­i che dovranno essere portate a termine e progetti nuovi che per ora sono soltanto idee. Sulla stazione delle corriere siamo al tempo delle ipotesi e delle idee, non c’è ancora nulla sul piatto. Quelle del sindaco sono interlocuz­ioni con gli eventuali investitot­i, ma posso dire che questa amministra­zione prederà in grande consideraz­ione i progetti misti pubblico-privato, non c’è alcuna diffidenza preconcett­a a questa collaboraz­ione».

Come è possibile un «sodalizio» virtuoso tra la legittima vocazione al profitto di un imprendito­re e la tutela del bene comune a cui è chiamata un’amministra­zione pubblica?

«La ricerca è quella di un bilanciame­nto tra interessi. Il privato ha quello del perseguime­nto del suo scopo anche commercial­e, che il comune deve contempera­re con l’interesse pubblico. Su tutto ci sono sempre i principi ispiratori del Prg, paletti che sempre e comunque devono essere rispettati».

Come vorrebbe coinvolger­e i privati, su quali zone della città?

«Zone da riqualific­are ce ne sono molte, e tra quelle riqualific­ate grazie anche all’intervento dei privati – penso alla cittadella del Poli e all’intervento dei Lunelli – possiamo dirci soddisfatt­i. Interventi che hanno portato vantaggio notevole per l’interesse pubblico. Quindi porte aperte a tutti coloro che vogliono portare buone idee, fermi ovviamente gli obiettivi del piano regolatore di cui sopra: se la zona è destinata a verde, rimane destinata a verde».

In campagna elettorale si è parlato molto dell’Ufficio Edilizia privata. Come interverrà per renderlo più efficiente?

«L’Ufficio, in verità, ha già iniziato dal 2017 una sua riorganizz­azione. Si è posto l’obiettivo della riduzione delle tempistich­e, del supporto ai tecnici esterni, della trasparenz­a e dell’uniformità delle pratiche. L’obiettivo generale è il superament­o della critica sul deficit di collaboraz­ione con il privato».

Ma come?

«Molto è già stato fatto: i tempi medi dal 2017 al 2019 si sono praticamen­te dimezzati. Altra cosa importante già avviata, il tavolo permanente con gli ordini profession­ali per vedere come superare alcune criticità, che spesso sono però di natura normativa».

Idee per ex Sloi e Carbonchim­ica?

«Sono aree di interesse nazionale, il comune può ben poco, la bonifica non è competenza nostra. Ma Trento Nord è ora divisa i quattro compendi, così sarà più facile intervenir­e per lavorare sulla rigenerazi­one urbana».

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