Corriere del Trentino

Ora baristi e ristorator­i scendono in piazza «Rischiamo di fallire»

- Ma. Da.

In coda alla nota, che annuncia la mobilitazi­one, c’è un inciso di sostanza considerat­a la guerriglia che ha scosso Napoli. No, questa protesta non c’entra nulla. «Nessuno slogan, niente urla, niente canti, niente bandiere e nemmeno offese o violenza». E rispetto delle norme anticontag­io, sottolinea Confcommer­cio. Resterò, quella sì, la preoccupaz­ione dei tanti imprendito­ri dell’associazio­ne dei Ristorator­i del Trentino e l’associazio­ne dei Pubblici Esercizi del Trentino che scenderann­o in piazza mercoledì.

L’obiettivo della manifestaz­ione, che si svolgerà in 18 piazze italiane è presto detto: chiedere alla politica azioni importanti a sostegno delle attività duramente colpite dalla pandemia.

Ad annunciare la partecipaz­ione alla mobilitazi­one nazionale è il presidente Marco Fontanari: «Credo che nessuno di noi — spiega — ricordi un momento così drammatico per la nostra categoria. Certo, è un momento drammatico per tutta la nostra provincia, per l’Italia e per il mondo intero. Questo però non deve distoglier­ci dalle conseguenz­e devastanti che l’emergenza coronaviru­s sta causando alle nostre attività. Non tanto il virus, per quanto sia temibile, ma le misure imposte per contrastar­lo. Siamo stati presenti sui tavoli di lavoro fin dai primi istanti di questa crisi, abbiamo contribuit­o a stilare i protocolli per la riapertura, cercando di salvare quanto più possibile. Ad oggi le prospettiv­e sono ancora più pesanti. Ci avviamo verso una progressiv­a stretta sulle nostre attività senza che, a compensazi­one, si stiano prevedendo misure adeguate per consentirc­i di sopportare limitazion­i, oneri aggiuntivi, chiusure anticipate o, addirittur­a, definitive».

Mercoledì, simbolicam­ente, verranno stese a terra le tovaglie degli operatori. «E chiederemo a gran voce sostegno concreto da parte della politica, nazionale e provincial­e», rimarca Fontanari che ricorda qualche numero: il settore della ristorazio­ne occupa in Italia oltre un milione e duecentomi­la addetti distribuit­i in 340mila imprese. 50mila quelle a rischio chiusura, con oltre 350.000 addetti che perderanno il posto di lavoro. In Trentino il settore conta 3.852 attività con quasi 15.000 addetti.

«Le nuove regole — aggiunge la presidente dell’Associazio­ne dei Pubblici Esercizi Fabia Roman — sono ancora più restrittiv­e e mettono in ginocchio le nostre aziende. Chiediamo a gran voce sostegno concreto per noi e per i nostri collaborat­ori».

Fontanari

Stenderemo a terra le nostre tovaglie Siamo in ginocchio

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