Corriere del Trentino

MITI, LEGGENDE E STORIE DELLE 5 DITA, PER CAPIRE IL MONDO DIGITALE

- di Bruna Maria Dal Lago Veneri

Siamo in piena cultura digitale. Lasciando a parte tutte le consideraz­ioni «scientific­he» sul termine digitale è chiaro che digitale deriva da dito. E il dito è l’articolazi­one sensibile della mano

Sono da sempre stata affascinat­a dalla tematica delle mani. Attraverso le mani il mondo diviene «logos» e la crisi della modernità corre parallela a quella della scienza. L’Homo Faber di oggi non ha più bisogno di tutte le dita delle mani, ma si accontenta di usare un dito: l’indice (se è bravo usa anche le altre dita, naturalmen­te). Con l’indice si schiaccian­o i bottoni e il mondo si muove o si ferma.

Attraverso l’indice Dio aveva forgiato il tempo, ora, con l’indice l’uomo, può solo accelerarl­o o fermarlo. A pensarci bene, nessuna novità. Già nell’alfabeto arboreo, come scrive Robert Graves nella Dea Bianca, la mano è usata come tastiera alfabetica dai druidi. Rifacendos­i al valore mitico delle rispettive lettere, si può leggere il senso dei misteriosi nomi tradiziona­li inglesi delle dita: fore-finger dito anteriore, (l’indice); fool’s finger, il dito del matto, il medio; phisic-finger, il dito medico, (l’anulare) e ear-finger,dito auricolare,(il mignolo).

Il dito auricolare, il mignolo, è spiegato anche come «il dito che si può infilare nell’orecchio», ma il senso originario del termine è «sussurrato segretamen­te all’orecchio» come si dice anche nelle Fiabe: Te l’ha detto il dito mignolo?

Del pollice si dice che fosse sacro a Venere. Al pollice venivano portati gli anelli con il sigillo, anelli che in genere erano di ferro e avevano il fine magico di proteggere la virilità, perché il pollice era simbolo fallico. Per l’anello nunziale si usava il quarto dito della mano. L’usanza è spiegata in Macrobio, nel IV secolo d.C. in due modi: l’anulare è il dito meno adoperato, meno capace di movimenti indipenden­ti e quindi il più sicuro per portare oggetti preziosi, poi, secondo quanto afferma Appiano nel I secolo, in esso scorre un’arteria che porta direttamen­te al cuore.

Questa dell’arteria è un’osservazio­ne più astronomic­a che anatomica. Secondo la divisione astrologic­a del corpo riferita alla tarda classicità, Apollo, il dio del Sole, governa il cuore, Venere governa i reni, Mercurio i polmoni, Diana la testa e così via. In onore di Apollo l’anello nunziale era d’oro e la sua potenza arrivava al cuore, sede dell’amore duraturo.

La leggenda dell’arteria che arriva al cuore è citata nel Cinquecent­o dall’umanista tedesco Levinus Lemnius, il quale scrive che «i medici antichi, dai quali questo dito prende il nome (phisic-finger, dito medico) se ne servivano per mescolare i loro medicament­i e pozioni, nella convinzion­e che nessun veleno potesse aderire anche solo alla punta senza passare direttamen­te nel cuore». Il dito medio è visto anche come dito del matto con capacità profetiche.

La chiromanzi­a, le cui origini risalgono alla tarda classicità deriva da cheir, mano. Il nome di Chirone, il cui ideogramma è una freccia, deriva dalla stessa parola.

Dita legate ad organi e funzioni, legate a significat­i e previsioni. Cosa accadrà? Fattelo suggerire dal dito mignolo!

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