Il party nel locale «oscurato»: norme violate, chiuso 5 giorni
Nel locale c’erano 50 persone. Il titolare: «Stavano andando via»
Stop per cinque giorni al disco bar «Bambù club» di San Lazzaro. Il titolare del locale aveva oscurato le vetrate per tenere aperto dopo il coprifuoco, ma è arrivata la polizia. Nel bar c’era una festa di compleanno con cinquanta invitati.
TRENTO Scocca la mezzanotte ma il locale — in barba al Dpcm del 13 ottobre — continua a ospitare una festa di compleanno con quasi cinquanta invitati. È accaduto nella notte tra sabato e domenica al disco bar «Bambù club» di via Alto Adige, a San Lazzaro di Trento.
A scoprire il party (fuori orario) sono stati alcuni poliziotti in borghese, che prima si sono presentati come clienti e poi hanno posto fine ai festeggiamenti. Il locale, ora, dovrà tenere le serrande abbassate per cinque giorni, ma «in realtà dopo le nuove limitazioni imposte dal governo sono costretto a chiudere l’attività», dice il titolare, Eduard Visan.
Il provvedimento di chiusura, disposto dal questore Claudio Cracovia, avrebbe quindi anticipato di qualche giorno un altro inevitabile stop, quello legato alle limitazioni di orario introdotte dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri. «Io non ho mai lavorato durante il giorno e con la chiusura obbligata alle 18 o anche alle 22 è difficile tenere aperto il locale», continua il titolare del Bambù club, posizionato a ridosso della strada statale del Brennero, nello stesso edificio del night club «Il gatto e la volpe».
Rimane tuttavia l’amarezza per la sospensione dell’attività per cinque giorni, che potrebbe anche subire una proroga su decisione del commissario del governo Sandro Lombardi. «I poliziotti sono entrati quando stava per finire la festa di compleanno di una nostra amica — racconta Visan, che dovrà pagare anche una multa di 280 euro per la violazione delle norme anti Covid —. Non erano passati neanche venti minuti dalla mezzanotte, ma sono consapevole che avrei dovuto chiudere il locale e per questo non voglio fare nessuna polemica». Secondo la polizia, invece, la comitiva stava per dare inizio ai festeggiamenti proprio dopo lo scoccare del «coprifuoco». I vetri del locale erano inoltre oscurati da alcuni pannelli e da fuori si sentiva la musica ad alto volume. A quel punto gli investigatori della squadra mobile, impegnati nei servizi di controllo della movida, hanno finto di essere clienti e si sono messi in coda per entrare nel locale. Una volta dentro, si sono trovati in mezzo a una sala da ballo davanti a una cinquantina di clienti, tra cui molte persone note alle forze dell’ordine. La festa è stata subito sospesa e con l’aiuto delle pattuglie della squadra volante i clienti sono stati invitati a uscire dal locale.
Qualche ora dopo, infine, sulla porta d’ingresso del locale è apparso un foglio con il timbro della questura: «locale sottoposto a chiusura dal 25 al 29 ottobre per violazione delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19». «Oltre alle persone che erano venute per il compleanno, c’erano soltanto alcuni giocatori della mia squadra che erano passati a trovarmi — chiarisce Visan, che è anche presidente di Romania Trento, squadra di calcio di Prima categoria —. Indossavano tutti la mascherina e la gran parte di loro era seduta ai tavolini. Stavano consumando le ultime bevande, mi sembrava brutto mandarli via». E per quanto riguarda i vetri oscurati: «Da un mesetto ho deciso di mettere della carta scura sui vetri per il problema delle macchine che sparano la luce dei fari verso il locale».