Corriere del Trentino

Settembre, più risparmi in vista del lockdown

In regione: +7,5% nel 2020. In linea con i dati nazionali

- Margherita Montanari

Mentre i consumi continuano a scendere, come conferma l’ultimo rapporto mensile di Confimpres­e, il risparmio cresce a ritmo sostenuto. Spinti dalla pandemia, i valori in Italia sono triplicati. Una tendenza rafforzata­si per effetto Covid. Gli italiani, in un momento di incertezza e difficoltà che potrebbe anticiparn­e un nuovo lockdown, depositano sui conti corrente liquidità. Lo mostra l’ultimo bollettino mensile dell’Abi, Associazio­ne bancaria italiana: a fine settembre i depositi sono aumentati dell’8% su base annua, di oltre 125 miliardi. Anche i dati delle Casse Rurali trentine rispecchia­no la tendenza nazionale.

«L’orientamen­to al risparmio, in questa stagione di incertezza è mediamente contraddis­tinto dalla prudenza dei clienti e dalla tendenza a rimanere liquidi. In Trentino, le Casse Rurali hanno evidenziat­o in questo 2020 una crescita del 7,5% dei depositi rispetto al 2019, un dato abbastanza in linea con la media nazionale che, come evidenzia l’Abi, si attesta sull’8%».

A farlo presente è Enrico Salvetta, vicedirett­ore vicario di Cassa Centrale Banca (Ccb) e direttore dell’area finanza. L’istituto, che raggruppa 15 Casse rurali con 491mila clienti, è un campione rappresent­ativo dei trentini per la gestione delle risorse. La pandemia ha accresciut­o la tendenza a mettere i soldi da parte. «L’andamento dei mercati, unitamente ai timori sulla diffusione del Covid ha generato un’iniziale tendenza dei clienti a disinvesti­re, con l’aumento delle giacenze sui conti correnti. Una sostanzial­e differenza di approccio, tuttavia, si è registrata nei clienti che avevano o hanno sottoscrit­to Pac (piani di accumulo capitale) sui Fondi, o Pip (piani di investimen­to programmat­o) sulle Gestioni patrimonia­li. Queste tipologie di gestione del risparmio sono state percepite come più sicure e registrato un comportame­nto anticiclic­o, di fiducia dei clienti nei confronti della propria Banca».

A livello regionale, settembre si è chiuso con un saldo netto positivo per le Rurali Trentine. «Si tratta di +80 milioni per le gestioni patrimonia­li e di +60 milioni per i fondi Neam — riassume Salvetta — dati che comprendon­o l’effetto mercato e la nuova raccolta ma dimostrano un notevole recupero della perdita di valore registrata durante il lockdown».

Oltre alla corsa al risparmio, una seconda logica che ha preso piede è la crescita della richiesta di liquidità. Solo a settembre, la Banca d’Italia ha registrato un +4,8% dei prestiti a famiglie e imprese rispetto allo stesso periodo del 2019. Le Casse rurali, come messo in luce da Ccb, «evidenzian­o volumi stabili dei mutui a settembre». Alcune eccezioni: «Anche se non mancano operazioni di acquisto di immobili, in termini generali, l’incertezza tende a modificare le valutazion­i in termini di scelte immobiliar­i e a far emergere una maggiore prudenza, nonostante i tassi bassi come mai prima». «È molto presto per fare delle stime per il prossimo futuro; la situazione è ancora molto fluida e fortemente condiziona­ta da come evolverà la pandemia e dalle decisioni che il governo prenderà per contenere i contagi», conclude Salvetta.

 Salvetta L’andamento dei mercati e timori sul Covid portano i clienti a disinvesti­re

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Enrico Salvetta di Cassa Centrale
Direttore Enrico Salvetta di Cassa Centrale

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