Ieri 191 contagi Le vittime sono cinque
Le vittime sono persone anziane, una era in Rsa Regge la scuola: le classi in quarantena sono 116 Ma i sindacati chiedono flessibilità per le superiori
TRENTO Con 191 nuovi casi positivi di cui la maggior parte sintomatici(128) , i numeri di persone contagiate dal Covid-19 tornano a scendere. Il picco di contagi registrato martedì non si ripete. Ma a fare da contraltare a una situazione che appare in lieve miglioramento c’è il numero poco rassicurante dei decessi. Rispetto all’ultimo bollettino, nella scheda giornaliera dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari si leggono cinque vittime in più a causa del Coronavirus. Un numero che porta a 497 i decessi registrati in Provincia di Trento, a fronte di 8.975 contagi.
Sale anche il numero dei ricoveri in ospedale, passati da 89 a 100 nell’arco di 24 ore. Di questi, 11 sono ricoverati ad alta intensità, 6 si trovano in terapia intensiva. Uno in più rispetto a martedì. La seconda ondata, in questo, si dimostra molto simile alla prima, andando a pesare sul carico degli ospedali. E proprio su questo fronte la giunta provinciale si sta preparando, andando a ripercorrere il piano di riorganizzazione delle strutture ospedaliere. Ieri pomeriggio, la task force riunita nella Sala Depero della Provincia ha previsto la riorganizzazione dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, già individuato dal piano come ospedale Covid provinciale. Una decisione a cui fa seguito la parziale riprogrammazione dell’attività chirurgica sul centro di Arco, per accentuare il servizio di terapia intensiva. Una decisione che, se ve ne sarà necessità, anche altri poli potranno assumere.
Lo scopo è evitare il collasso del sistema sanitario. Lo hanno ribadito anche i sindacati nell’incontro che li ha visti ieri al tavolo insieme alla task force provinciale e alle imprese. Occasione in cui è stata ribadita anche la volontà di Cgil, Cisl e Uil di istituire un tavolo permanente con categorie e associazioni. «Il rischio di un blocco del sistema sanitario deve essere evitato in ogni modo — hanno detto Andrea Groselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — perché la conseguenza diretta ed inevitabile sarebbe il blocco di tutte le attività economiche anche senza un vero e proprio lockdown. Uno scenario che non vogliamo. Per questo bisogna lavorare perché non si verifichi».
I dati dei contagi di ieri confermano ancora una volta il capoluogo come epicentro dei contagi (+58), seguito da Baselga di Pinè e Sarnonico (+7). E se il numero di positivi riportati ieri dal bollettino dell’Apss si ferma ben al di sotto dei 257 registrati martedì, preoccupa invece il numero delle vittime. Si tratta di cinque persone anziane. Due decessi sono avvenuti presso l’ospedale di Trento, due in quello di Rovereto e uno nella Rsa di Malè. Ieri sono stati 7 i positivi riscontrati all’interno delle case di riposo. Un numero basso a fronte dei tamponi analizzati: oltre 2.761, di cui 1.687 nel laboratorio dell’Ospedale Santa Chiara ed altri 1.074 presi in carico dalla Fem. Sale così a 280.137 la quota di tamponi effettuati in Trentino dall’inizio della pandemia.
Per i sindacati il sistema di tracciamento comincia a dare i primi segnali di cedimento. «I dati ad oggi confermano che i contagi aumentano in maniera proporzionale ai movimenti e ai contatti delle singole persone. E’ per questa ragione che bisogna agire con coraggio, riducendo le occasioni di contatto», il commento dei sindacati. Da qui la richiesta di implementare il ricorso al lavoro agile negli uffici pubblici. Le tre sigle spingono anche affinché siano previste nuove forme di flessibilità per sulla scuola, prevedendo forme di flessibilità per le scuole superiori. Con la scuola che in Trentino prosegue in presenza, diversamente dal resto d’Italia, va avanti anche il conto dei contagi rinvenuti all’interno degli istituti. Anche se i numeri non riportano situazioni di criticità. Dal monitoraggio, le classi che risultano attualmente in quarantena sono 116. Diminuiscono rispetto a martedì (142).
Cgil, Cisl e Uil
Il blocco del sistema sanitario deve essere evitato in ogni modo o rischio per l’economia