Ospedali, più spazi per il Covid
Aumentano i ricoveri, scatta la riorganizzazione. Fugatti, appello agli over 70: «State attenti»
Cresce l’attenzione per la diffusione del coronavirus: a preoccupare è l’aumento dei contagi tra gli over 70, mentre si ricavano nuovi spazi negli ospedali. Intanto il governatore Fugatti conferma la linea sulle aperture dei locali, mentre l’Alto Adige fa dietrofront.
TRENTO Osserva il passo indietro del collega Arno Kompatscher sulle misure anti-contagio con un certo distacco: «Ci siamo sentiti, avrà avuto motivazioni fondate, non sta a me giudicare». Ma è sull’ordinanza trentina legata agli orari dei locali, impugnata dal governo, che il presidente della Provincia Maurizio Fugatti insiste di più. Confermando l’intenzione di andare avanti («La nostra linea è legittima»), senza nascondere però il rischio, per baristi e ristoratori, di veder evaporare i rimborsi nazionali («Anche se sarebbe una cattiveria, mi sembra difficile»). Ieri l’argomento è stato al centro di un confronto con le categorie, oggi se ne parlerà in giunta, anche per capire come andare avanti nel contenzioso. Intanto, sul fronte sanitario, a preoccupare è in particolare l’aumento dei contagi tra gli over 70, soprattutto in vista delle prossime festività di Ognissanti: «State attenti, questa volta è rischioso» è l’appello del governatore.
L’ordinanza
Il bilancio
Rilevati 173 nuovi casi positivi. Record di tamponi: sono stati oltre 3.000 in un giorno
Scuola e cimitero Sono 147 le classi in quarantena. Ognissanti: ok a 1800 persone al cimitero
Dunque, a poche ore dall’azione del governo romano contro l’ordinanza provinciale («Anche se noi — avverte il presidente — non abbiamo ancora formalmente ricevuto alcun atto ufficiale»), Fugatti non mostra segni di cedimento sulla «filosofia» alla base della scelta di allargare l’orario di apertura di bar e ristoranti rispetto alla linea nazionale. «Se è possibile andare a pranzo al ristorante in sicurezza — insiste il presidente — lo si può fare anche a cena. Il rischio sanitario non è qui». Quindi si va avanti, nonostante il dietrofront dell’Alto Adige. E nonostante i timori di baristi e ristoratori di rimanere esclusi dal Decreto Ristoro, senza ulteriori aiuti anche dalla Provincia. Timori ribaditi anche ieri pomeriggio nel confronto con la giunta. «Oggi il decreto — risponde Fugatti — non prevede effetti su chi tiene aperto, non fa differenza tra territori». Ma il testo dovrà essere convertito in legge entro sessanta giorni. E in questo percorso una modifica non è esclusa, «anche se sarebbe una cattiveria». Senza contare che le interpretazioni che arrivano in queste ore dalla capitale andrebbero proprio nella direzione di una esclusione dagli aiuti di chi si discosterà dalle disposizioni del governo. Oggi se ne parlerà anche in giunta. Con un’incognita in più: sullo sfondo rimane infatti la possibilità — non remotissima — che il premier Giuseppe Conte, di fronte a un ulteriore peggioramento del quadro nazionale, intervenga a stretto giro di posta con un nuovo Dpcm per introdurre misure ancora più restrittive. Una sorta di minilockdown per scongiurare serrate totali difficilmente sopportabili dal Paese. Una eventualità, questa, che cambierebbe lo scenario dell’impugnativa trentina.
I contagi
Ma gli occhi rimangono puntati anche sull’andamento dei contagi. Ieri sono stati 173 i casi di positività riscontrati in provincia, su un totale di 3.123 tamponi. Tre i decessi (uno all’ospedale di Trento, uno all’ospedale di Rovereto e uno in Rsa), 118 i ricoveri, con un aumento delle terapie intensive occupate fino a 9 unità. Proprio l’aumento degli ingressi in ospedale ha convinto Provincia e Azienda sanitaria a sospendere i ricoveri in alcune sezioni degli ospedali di Trento, Tione e Rovereto per destinare nuovi spazi al Covid. «Non interi reparti — chiarisce l’assessora Stefania Segnana — ma delle sezioni di medicina, chirurgia e geriatria».
Allarme over 70
A spiccare, rispetto ai dati di ieri, è però il totale di positivi negli over 70: 59 su 173. «E anche il 62% dei ricoverati è in quella fascia d’età» avverte Fugatti. Che parla di «responsabilità», soprattutto in vista delle festività dei Morti e dei Santi: «In questo frangente ci sentiamo di chiedere una forte attenzione verso gli anziani». Un monito agli anziani, ma anche ai giovani «che si
avvicinano a loro». «Dopo il 10 novembre si prevede un picco di contagi negli ultrasettantenni, ho il dovere di dirlo. Stavolta è rischioso» ribadisce il governatore. E così Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria. Secondo il quale «gli over settanta non sono salvaguardati a sufficienza nemmeno nel Dpcm nazionale: servono misure più stringenti». Poi allarga lo sguardo: «Oggi quasi un tampone rapido su 4 è positivo. Quindi bisogna considerare a rischio ogni persona con sindrome influenzale. Tampone o no, meglio prevedere l’isolamento». Intanto la diocesi ha fissato le capienze dei cimiteri per le cerimonie di domenica: 1800 persone a Trento, 500 a Gardolo, 300 a Cognola, Villazzano, Mattarello e Povo. E poi gli altri fino ai 30 di Montevaccino. Le scuole
Presidente Non è stata una scelta semplice, ma il passaggio era necessario Dobbiamo far arretrare il virus
E i giovani? I nuovi casi di positività in età scolare sono 18, 147 le classi in quarantena. «Al momento però — conferma Fugatti — la nostra linea non cambia e continuiamo in presenza, aggiustando le criticità rilevate sui trasporti. Eventualmente si potrà intervenire ad hoc in qualche istituto con un numero elevato di quarantene».