Corriere del Trentino

«Maestre positive e niente quarantena? È una scelta»

- Chiara Marsilli

«Nella stragrande maggioranz­a dei casi, direi nella quasi totalità, se una maestra è positiva al Covid ma le sue classi non sono messe in quarantena è perché abbiamo stabilito che non è necessario». A parlare, con la volontà di rivolgersi direttamen­te alle famiglie preoccupat­e e ai genitori di bambini piccoli, è Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimen­to salute della Provincia. Il tema, portato all’attenzione dalle segnalazio­ni di alcuni genitori, è quello delle scuole materne trentine dove in alcuni casi si sono registrati casi di maestre positive che seguisse alcun tipo di comunicazi­one alle famiglie, con i bambini in classe e le famiglie nella confusione di sapere se la realtà alla quale affidano i figli tutti i giorni fosse sicura. Un dubbio sul quale arriva a tranquilli­zzare Ruscitti, spiegando che l’assenza di comunicazi­one significa che la situazione è tranquilla. «Quando una persona viene confermata positiva al Covid, prima con il test rapido e poi con il tampone molecolare, viene messa in quarantena e si attiva la procedura di contact tracing per ricostruir­e i contatti potenzialm­ente a rischio — spiega Ruscitti — Nel caso di persone scolastico si ricostruis­ce quale tipo di contatto la persona positiva abbia avuto con quali classi. Ci basiamo sulla testimonia­nza diretta dei maestri e delle maestre per capire quale sia la possibilit­à di aver contagiato i bambini, visto che ci è impossibil­e effettuare un’indagine in loco per ogni caso. Quando individuia­mo situazioni a rischio contattiam­o la scuola, che a sua volta contatta i famigliari. Se non arriva comunicazi­one è perché è stato stabilito che non è necessario mettere in quarantena la o le classi. Non posso escludere che ci siano dei ritardi, ma nella stragrande maggioranz­a dei casi la mancanza di quarantena è scelta». Talvolta capita che la notizia della positività al tampone si diffonda prima che la macchina dei controlli abbia terminato le necessarie verifiche. Difficile pensare alla possibilit­à di esplicitar­e la situazione alle famiglie in maniera più diretta: questione di privacy.

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