Scuole per spettatori e attori, a sale chiuse sul palcoscenico può salire chi vuole imparare Tre indirizzi per gli appassionati Palestre di teatro
sale chiuse, l’autunno 2020 del mondo del teatro trentino va alla conquista di nuovi spazi e nuove forme per continuare a respirare la magia del palcoscenico anche senza le alzate di sipario, grazie a dei nuovi progetti di formazione nati per imparare a gestire sempre meglio la difficile arte della comunicazione, oppure andare alla conquista di una professione tanto bella quanto bisognosa di una solida base tecnica. Oppure prepararsi alla riapertura dei teatri con una nuova consapevolezza.
La prima novità della stagione è la «Piccola Scuola dello Spettatore», coordinata dallo Spazio Off di Trento, che ha l’obiettivo di fornire agli spettatori una «cassetta degli attrezzi», degli strumenti che consentano di capire meglio le strutture, le caratteristiche e le dinamiche di uno spettacolo e quindi di poterlo apprezzare meglio. «Come un appassionato di vino sa degustare, interpretare e comprendere meglio il bicchiere che ha davanti, e magari scegliere quello giusto per una particolare occasione, allo stesso modo vorremmo che dalla nostra “Piccola Scuola dello Spettatore” nascessero spettatori teatrali più preparati, avveduti, consapevoli e intelligenti» spiega l’ideatore del progetto Daniele Filosi. Il percorso prevede sette momenti di formazione da novembre 2020 a maggio 2021: un primo incontro preliminare, un incontro con la drammaturga trentina Angela Dematté e cinque incontri con altrettanti registi che accompagneranno i partecipanti alla scoperta degli elementi fondamentali di uno spettacolo teatrale: drammaturgia, regia, recitazione.
Chi invece desidera salire sul palcoscenico per intraprendere la carriera di attore dovrà dirigere la propria attenzione verso il nuovo percorso professionalizzante proposto dall’associazione culturale Emit Flesti «La bottega dell’attore». «In un contesto trentino privo di una vera e propria scuola per professionisti della scena, il nostro obiettivo è diventare un punto permanente di riferimento per tutti coloro che vogliono fare del teatro, del cinema, della drammaturgia e della didattica teatrale il proprio lavoro” spiegano gli ideatori. Il percorso di due anni, rivolto a un massimo di 12 studenti selezionati, partirà dalle basi della tecnica attoriale — il lavoro sul corpo, sulla voce, lo spazio, il testo e la consapevolezza di sé — per arrivare alla ricerca della chiave interpretativa più aderente alla personalità e alle capacità dell’allievo attore. Dalla clownerie alle maschere della Commedia dell’Arte, dall’acrobatica all’affabulazione, ogni allievo sarà invitato a misurarsi con le dinamiche principali che si celano dietro al «fare teatro», esplorandole fasi di creazione e ricerca nei grandi territori drammatici: tragedia, commedia, dramma, grottesco e narrazione.
La nuova formazione teatrale trentina si rivolge infine a tutte quelle persone che desiderano imparare a sfruttare le migliori tecniche attoriali per accrescere le proprie competenze professionali. Aspiranti comunicatori, insegnanti, avvocati, giornalisti, divulgatori, podcasters, ricercatori, studenti e tutti coloro che usano la parola per lavoro o per studio: questi i destinatari ideali della «Palestra della Comunicazione», nuovo progetto nato dalla lunga esperienza della scuola del Teatro Portland in campo universitario e dalla creatività del direttore Andrea Brunello. Il percorso di studio, diviso in tre macro aree — corpo, voce e public speaking — alternerà momenti di formazione «in house» al teatro Portland, formazione «outreach» che si terrà (compatibilmente con le disposizioni di sicurezza) in Università e nelle aziende, e «palestra» come luogo di pratica, con l’organizzazione, appena sarà possibile, di serate open mic al Teatro Portland per tutti coloro che vorranno sperimentare le proprie abilità di comunicatore.