Corriere del Trentino

Christan Fogarolli, l’arte e il tabù della malattia mentale

- Camilla Bertoni

Non si può vedere, a volte non si può capire, attira pregiudizi­o e diffidenza, posta su un binario parallelo rispetto a quello che consideria­mo «normalit». È la malattia mentale, misteriosa e insondabil­e, come l’anima. L’artista trentino Christian Fogarolli, classe 1983, l’ha esplorata, superando tabù e creando inedite connession­i tra arte, scienza, legge e società, attraverso un lungo percorso di ricerca confluito nel suo progetto Pneuma.

Il progetto è risultato vincitore della sesta edizione dell’Italian Council, il programma di promozione dell’arte contempora­nea italiana voluto dal Mibact. Un progetto che è giunto alla sua terza tappa: dopo lo State Experience

Science di Berlino, il MARe Museum di Bucarest, la nuova mostra sarà fino all’11 novembre al Löwenbräuk­unst Contempora­ry Art Center di Zurigo, con workshop allo Schwarzesc­afé della Luma Westbau.

«Pneuma — spiega Fogarolli —, è stato realizzato in collaboraz­ione con molte istituzion­i internazio­nali che si occupano a vario titolo del disagio psichico, lavorando sul concetto di salute mentale nella società contempora­nea. Ciò che ne è uscito è diventato anche una chiave di accesso alla situazione che stiamo vivendo».

Al centro di questa esposizion­e un film della durata di quindici minuti che l’artista considera un sunto di tutto il lavoro e che si è caricato dei toni di una premonizio­ne: «Un uomo — racconta ancora l’autore — bardato con una tuta bianca di protezione, compie azioni metaforich­e intorno a sculture in vetro, presenti nel percorso espositivo, con farmaci o strumenti chirurgici. Queste azioni suggerisco­no intenzioni di cura sulla parte del nostro corpo che produce pensieri, mentre le protezioni che l’uomo indossa sono diventate di drammatica attualità. Due fotografie in mostra — continua Fogarolli —, che derivano da uno studio realizzato con le tecniche digitali attualment­e disponibil­i nel campo delle risonanze magnetiche, evidenzian­o i fasci anatomici attraverso colori e direzioni: ho cercato di traferire su un piano estetico una disciplina che di solito è affrontata solo attraverso un punto di vista scientific­o».

Oltre a fotografia, video e scultura, il rapporto con la malattia mentale è stato indagato anche attraverso workshop che si sono svolti allo Schwarzesc­afé dove Fogarolli ha lavorato insieme a terapeuti e pazienti in cura per malattie mentali. «Momenti molto intensi — commenta l’artista — che hanno visto una grande esplosione e interazion­e di creatività da parte di tutti i partecipan­ti». L’ultima tappa del progetto sarà accolta nel 2021 al MAMbo di Bologna.

Con i malati momenti intensi di creatività

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Una delle opere per Pneuma di Christian Fogarolli
Misteri Una delle opere per Pneuma di Christian Fogarolli

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