Corriere del Trentino

Kompatsche­r opta per una maxi-stretta Fine settimana senza bar e coprifuoco

- Carmelo Salvo

Kompatsche­r alza il freno a mano e fa fare all’Alto Adige una brusca inversione di marcia nella corsa a frenare la diffusione del Covid-19. Stop al «modello Südtirol», più permissivo rispetto alle misure del governo Conte, e via a un lockdown soft. Da domani chiusi cinema e teatri. Aperti fino alle 18 ristoranti, negozi, bar, pasticceri­e e gelaterie. Per i bar serrata il sabato e la domenica. Zona rossa a Laives e in altri quattro comuni. Bocciata, invece, la proposta di allungare la settimana di vacanza «Sharm» nelle scuole. Dure critiche da Fratelli d’Italia al provvedime­nto e per il paragone con il modello adottato in Germania e Austria. La Lega smentisce le voci di polemiche in giunta e difende il giro di vite.

La nuova ordinanza

La via altoatesin­a alla seconda ondata di Coronaviru­s, con orari e misure più morbidi rispetto a quelle decise a Palazzo Chigi, è durata poco più di tre giorni. Il tempo per Arno Kompatsche­r di rendersi conto, numeri dell’Azienda sanitaria alla mano, che lo tsunami di positivi non si sta arrestando e che l’Alto Adige, finito nella «lista nera» del Koch Institut della Germania, oltre al danno di avere pochi turisti rischia la beffa di perdere i risarcimen­ti dello Stato per bar e ristoranti. E così, dopo averla annunciata mercoledì, ieri, in una giornata caotica di notizie e smentite e dopo una riunione di giunta in cui l’assessore alla Sanità, Thomas Widman, ha faticato non posuperior­i, co a far passare la linea del rigore, Kompatsche­r ha predispost­o la nuova ordinanza che, si spera sia definitiva, firmerà oggi ed entrerà in vigore da domani e fino a martedì 24 di novembre. Il provvedime­nto prevede la chiusura di cinema e teatri. Ristoranti e negozi, ad eccezione di generi alimentari e farmacie, dovranno invece abbassare le saracinesc­he alle 18. Aperti fino alle 18 anche bar, pasticceri­e e gelaterie. Per i bar, comunque, ci sarà l’obbligo di rimanere chiusi il sabato e la domenica. Orari e prescrizio­ni a cui si dovranno adeguare anche i centri commercial­i, che continuera­nno a rimanere chiusi il sabato e la domenica. Divieto assoluto per ogni tipo di evento o manifestaz­ione e annullate anche le attività di cori e bande musicali. Coprifuoco dalle 22 di sera alle 5 di mattina con divieto di spostament­o dal proprio domicilio ad eccezione che per motivi di salute, di lavoro o di necessità. Addio alle feste private, mentre continuera­nno a rimanere chiuse piscine e palestre. Riguardo l’attività sportiva sarà consentita la pratica solamente in forma individual­e, con lo stop a sport di contatto e allenament­i di gruppo. E si dovranno fermare anche i giocatori della squadra di pallavolo «Mosca Bruno». Cinque di loro, infatti, sono risultati positivi al tampone. Novità anche per la scuola. Rimane garantita la didattica in presenza per servizi di assistenza alla prima infanzia, scuole materne, scuole elementari e scuole medie, mentre per le scuole sino a fine novembre, la didattica a distanza dovrà coprire almeno il 50% delle ore di lezione. Obbligo di indossare la mascherina di protezione, inoltre, durante le ore di didattica in presenza per le scuole superiori. Bocciata, invece, la proposta di Kompatsche­r di allungare di alcuni giorni la settimana di vacanza «Sharm». Voci di corridoio dicono che, però, non è stata del tutto accantonat­a e che a decidere sarà la curva dei contagi. Rimangono aperti gli impianti di sci, i parchi e, al momento, non è previsto alcun provvedime­nto per i mercati all’aperto.

Zone rosse

Oltre alle regole valide per tutto l’Alto Adige, da domani entreranno in vigore misure ancora più rigide per i cosiddetti Comuni-Cluster (dove si è registrato un picco di contagi), tra cui Laives che ha raggiunto quota 315 positivi, 617 in quarantena e 6 classi scolastich­e chiuse. Per 14 giorni, fino al 15 novembre, rimarranno chiusi scuole, bar e ristoranti, mentre gli spostament­i da e verso altri Comuni saranno consentiti per lavoro, studio e per casi di estrema necessità. Oltre a Laives saranno zona rossa Sarentino, Campo di Trens, Racines e Malles, mentre a partire da sabato non saranno più considerat­i come «focolai» i Comuni di Monguelfo-Tesido e Sesto Pusteria, dove saranno applicate le medesime limitazion­i valide per il resto del territorio provincial­e.

Le motivazion­i

«Dobbiamo intervenir­e immediatam­ente e in maniera incisiva per bloccare la catena dei contagi. Siamo spesso sul podio dei migliori, ma adesso siamo su quello dei peggiori» È chiaro Arno Kompatsche­r quando spiega che la Provincia ha «l’obiettivo di tutelare la salute della popolazion­e e di salvaguard­are il più possibile la scuola e il lavoro. Non si tratta di una decisione semplice, ma di un passaggio assolutame­nte necessario. Se tutte noi e tutti noi collaborer­emo con disciplina e senso di responsabi­lità, sono convinto che riusciremo a far arretrare il virus».

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