Corriere del Trentino

Cimiteri affollati prima dell’altolà Fiorai sfiduciati: «Un disastro»

- Di Donatello Baldo

Cimiteri affollati, ieri, prima dello stop imposto dal governator­e Maurizio Fugatti per le giornate di oggi e di domani. «Un vero disastro» dicono i fiorai.

Oggi e domani i cimiteri trentini rimarranno chiusi. La notizia dell’ordinanza firmata venerdì dal governator­e Maurizio Fugatti per evitare il contagio soprattutt­o tra gli anziani ha colto di sorpresa i titolari dei chioschi che all’ingresso del cimitero di Trento vendono lumini votivi e fiori: «Non credevamo si arrivasse a tanto. Le perdite sono enormi, abbiamo ordinato un sacco di merce che dovremmo buttare al macero, le nostre perdite sono altissime. Se lo avessimo saputo per tempo ci saremmo organizzat­i evitando di fare ordinativi eccessivi». Dispiaciut­i anche i fedeli, che ieri erano comunque in molti tra le tombe per portare un fiore ai propri cari: «Dispiace perché quella dei Morti è una tradizione, ma per onorare i defunti ogni giorno è buono».

«Però gli impianti sciistici sono aperti», afferma polemica Lucia della Floricolut­ura Tomasi da dietro la bancarella che in questa settimana aveva ottenuto il permesso di allestire sulla via che porta al camposanto. «Se è per una causa giusta — dice poi rassegnata — ci adeguiamo. Certo che per noi è un problema, avremo perdite ingenti. Ognissanti è la giornata in cui si lavora di più perché vengono anche da fuori a far visita ai defunti». Tutto chiuso nel giorno clou, e considerat­o che le vendite sono state poche anche nel corso della settimana, il disappunto aumenta: «La gente ha paura di uscire, c’è stato comunque un calo considerev­ole. Qui ci rimettono sempre quelli che lavorano. Queste piante sono state coltivate da noi — afferma un altro venditore — un lavoro che inizia in marzo e che aspetta questa festività per concluders­i. Lavoro, soldi, stipendi degli operai, un investimen­to che va in fumo. Al macero dovrò buttare 2.000 piante, che vendo a 7 euro l’una. Fate voi i

 Tomasi Piste aperte ma noi sacrificat­i Perdite enormi

conti».

Anche Caterina, del chiosco storico, è amareggiat­a: «Abbiamo appreso della chiusura dalla tv. Se l’avessimo saputo prima ci saremmo organizzat­i diversamen­te, magari evitando di ordinare altra merce. Tutti i fiori che abbiamo preso dobbiamo buttarli via — afferma — e ancora non ho fatto il calcolo, non voglio nemmeno pensarci». Ma per forza maggiore, per evitare il rischio contagio, la decisione è giusta? «No, non è giusto. Potevano lasciare aperto con limitazion­i all’ingresso, evitare la messa al cimitero, ma permettere di portare un fiore sulla tomba».

A distanza di sicurezza, su uno dei viali interni del cimitero, tre anziane parlano tra loro e commentano la decisione. La signora Emilia spiega alle amiche che «se c’è in giro questa pandemia bisogna stare attenti»: «Ma non capisco perché qui si chiude e invece i bar e i ristoranti sono aperti. Qui hanno tutti la mascherina, mentre se mangi o se bevi la mascherina la devi togliere per forza».

Il problema sono gli assembrame­nti degli anziani, la categoria più a rischio: «Serve il buonsenso — spiega l’amica — e si potevano mettere i vigili, far entrare un po’ alla volta le persone e dare un tempo di permanenza all’interno del cimitero così da garantire a tutti di poter entrare». Il problema è forse la messa? «Bastava non farla — dice sicura la signora Emilia — perché un’Avemaria per i propri morti la si può dire anche stando a casa. È più una tradizione portare un fiore in questo giorno, ma a dire il vero la messa sul cimitero è sempre un gran fiera, un gran chiacchier­iccio dove si fa la sfilata con il cappotto nuovo».

Ieri, nell’ultimo giorno di apertura prima della «serrata», al cimitero di Trento sono arrivate con un fiore anche Maria e

Purificaci­ón. Quest’ultima è spagnola, in Italia ormai da anni: «Anche in Spagna la festa di Ognissanti è sentita, e si celebra allo stesso modo, con la tradiziona­le messa al cimitero». Della decisione del governator­e di chiudere l’1 e il 2 novembre lo hanno appreso dalla tv: «Abbiamo seguito la diretta quotidiana degli aggiorname­nti sul coronaviru­s — spiegavano ieri le due amiche — e per questo siamo venute stamattina. Se è stato deciso di chiudere una ragione c’è, e se è quella di limitare il contagio tra gli anziani ben venga. Prima di tutto la salute».

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(Eccel) Chiosco La fioraia al cimitero
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(Ansa/Eccel) Verso Ognissanti I cipressi che cingono il cimitero di Trento

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