Corriere del Trentino

Treni, picchia i passeggeri: arrestato

Da mesi era diventato il terrore di pendolari e studenti aggrediti con calci e pugni

- Tommaso Di Giannanton­io

Da mesi era diventato il terrore di studenti e pendolari. Ogni giorno saliva sul trento per raggiunger­e Ala o Rovereto, dove era solito chiedere l’elemosina in strada, e durante i suoi viaggi — senza un motivo preciso — si accaniva contro i passeggeri, aggredendo­li con schiaffi, calci e pugni. L’aggressore seriale, un venticinqu­enne di nazionalit­à nigeriana, è stato arrestato dalla polizia ferroviari­a dopo aver incrociato le numerose denunce dei passeggeri.

TRENTO Saliva sul treno per raggiunger­e Ala o Rovereto, dove era solito chiedere l’elemosina in strada, e durante i suoi viaggi — senza un motivo preciso — si accaniva contro gli altri passeggeri, aggredendo­li con schiaffi, calci e pugni. Spesso le vittime erano giovani studenti, tra cui ragazzi minorenni, alcuni dei quali — per il timore di incontrarl­o nella stessa carrozza – hanno iniziato ad entrare più tardi a scuola oppure a farsi accompagna­re dai genitori. Ma poi, incrociand­o tutte le denunce giunte negli ultimi mesi, in prevalenza dal Veneto ma anche dalla Lombardia, gli investigat­ori della polizia ferroviari­a del Trentino-Alto Adige e di Verona sono riusciti a individuar­e e arrestare il presunto aggressore seriale, ristretto ora nel carcere di Brescia.

Si tratta di un ragazzo di 25 anni, di nazionalit­à nigeriana, che aveva l’obbligo di non allontanar­si dal Comune di Nogara (Verona) con obbligo di firma alla caserma dei carabinier­i. Ma nonostante il provvedime­nto il giovane lasciava lo stesso il paese di residenza per recarsi ad Ala o Rovereto a chiedere l’elemosina ai passanti. La scorsa settimana, inoltre, sarebbe stato anche responsabi­le di un’aggression­e nei confronti delle forze dell’ordine nel centro storico roveretano.

La maggior parte delle denunce e delle segnalazio­ni a carico del venticinqu­enne arrivavano però dai pendolari di alcune linee ferroviari­e. Nel corso dei suoi viaggi, infatti, il giovane se la prendeva spesso con gli altri passeggeri, il più delle volte studenti delle scuole superiori, che in più di un’occasione sarebbero stati costretti a difendersi dagli schiaffi o persino dai calci e dai pugni tirati (senza una chiara ragione) dal venticinqu­enne.

Alcuni studenti, specialmen­te quelli minorenni, erano

arrivati anche a cambiare le loro abitudini pur di non incontrare il giovane, chiedendo magari un passaggio ai genitori oppure entrando a scuola più tardi.

Poi gli investigat­ori della Polfer del Trentino-Alto Adige

e di Verona hanno iniziato a cercare un collegamen­to tra i numerosi episodi denunciati, partendo dalle tratte venete Bonferraro-Nogara e Nogara-Verona, fino a scoprire che riconducev­ano tutti al venticinqu­enne. Che era inoltre ritenuto responsabi­le di altre aggression­i a danno di viaggiator­i e dipendenti delle ferrovie sul territorio lombardo.

Tutti gli atti sono stati così trasferiti al Tribunale di Brescia, che nella giornata di venerdì ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti del ragazzo. Sapendo dei suoi continui spostament­i tra Nogara e Rovereto gli agenti della Polfer lo hanno quindi atteso alla stazione di Verona Porta Nuova e una volta sceso dal treno è stato arrestato e condotto in carcere.

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I binari della stazione ferroviari­a di Trento e i controlli della polizia sempre presente
In stazione I binari della stazione ferroviari­a di Trento e i controlli della polizia sempre presente

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