Cig, su del 1900% Bonus 600 euro: 62.940 assegni
La cassa integrazione cresce del 1900%. Nel corso di questo 2020, segnato dalla pandemia, in Trentino sono infatti state erogate 24,3 milioni di ore, come emerge dal bilancio dell’Inps.
TRENTO I numeri fotografano al millimetro le difficoltà patite da imprese e lavoratori in un anno inedito, ferito da una pandemia in corso. Ma al tempo stesso svelano «lo sforzo eccezionale», così come l’ha definito Claudio Floriddia, direttore dell’Inps per la provincia di Trento, svolto per erogare prestazioni sul territorio. Un dato su tutti rende l’idea: nel corso del 2020 (precisamente fino al 21 ottobre) sono state autorizzate 24,3 milioni di ore fra cassa in deroga, cassa guadagni, prestazioni del Fondo territoriale del Trentino e fondo di integrazione salariale. «Ovvero il 1900% in più rispetto al 2019», ha spiegato ancora Floriddia. Dal 2017 al 2019, per capirci, le ore erogate sono state 5,3 milioni. In tre anni.
L’occasione per riepilogare le statistiche censite dall’Istituto nazionale di previdenza sociale s’è ricavata ieri, nel corso del seminario online moderato da Enrico Franco, editorialista del Corriere del Trentino e dell’Alto Adige, e dedicato alla funzione di protezione del territorio svolta dall’Inps.
«Anche nei mesi più difficili della pandemia abbiamo agito con responsabilità e lo dimostra la forza dei numeri», ha esordito il direttore regionale dell’Inps, Antonio Maria Di Marco Pizzongolo. Un anno intenso, segnato da interventi del tutto straordinari e altri ordinari. Partendo da quest’ultimo aspetto, l’Inps dell Trentino certifica l’andamento delle aziende con dipendenti attive: 14.647 quelle censite nel 2020 (il dato si ferma al primo semestre), in crescita rispetto alnell’ultimo le 14.028 del 2019. Calano invece le aziende artigiane: 16.327 quelle del 2020, 16.893 nel 2019. In calo anche i commercianti: dai 20.847 soggetti attivi nel 2019 ai 19.548 del 2020. Quanto alle entrate, il saldo della contribuzione corrente versata dalle aziende con dipendenti è in costante crescita: 1,15 miliardi nel 2019; 1,08 nel 2018; un miliardo nel 2017. In crescita anche gli incassi degli artigiani (105 milioni nel 2019; 99 nel 2018) e dei commercianti (110 milioni nel 2019; 102 milioni nel 2018). C’è poi il capitolo delle pensioni. In Trentino quelle erogate (sia previdenziali sia assistenziali) sono 162.837, erano 161.437 nel 2019. Una crescita per effetto di Quota 100. Quanto alla distribuzione per genere: le pensionate sono 91.291, i pensionati 71.546.
Ed ecco il capitolo straordinario di un anno segnato dall’emergenza sanitaria, il lockdown e le difficoltà per le imprese. I dati relativi all’integrazione salariale erogata dall’Inps per la provincia di Trento rivelano la sofferenza del tessuto economico: fra cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, cassa in deroga, cassa in deroga in carico al Fondo territoriale trentino, fondo di integrazione salariale e assegno ordinario sono state autorizzate, da gennaio al 22 ottobre, ben 24,3 milioni di ore. Nel 2019 la quota era pari a 1,2 milioni di ore; nel 2018 sempre 1,2 milioni; nel 20187 2,9 milioni. «Una crescita eccezionale — ha spiegato riepilogando i dati il direttore provinciale Floriddia — dal 2019 al 2020 pari al 1900%». In calo, invece, la disoccupazione in seguito al blocco dei licenziamenti che è stato prorogato, Dpcm, fino al 31 gennaio. In questo caso le prestazioni del 2020 sono state 31.927 ed erano 47.341 nel 2019.
Fra le misure per sostenere i lavoratori colpiti da Covid-19, come noto, c’è stato anche il bonus di 600 euro che in Trentino s’è tradotto in 62.950 prestazioni. Più della metà (34.673) sono lavoratori autonomi; 12.232 stagionali del turismo; 9.217 sono professionisti con partita Iva; 6.463 lavoratori agricoli e 365 lavoratori dello spettacolo. L’Inps ha poi erogato 6.734 bonus baby sitter (3.030 solo a Trento). Non solo. Sono stati erogati congedi per Covid: 17.058 a lavoratori dipendenti; 568 ad autonomi e 57 a lavoratori con gestione separata.
«Numeri — ha riflettuto Andrea Grosselli, segretario della Cgil e presidente del Fondo di solidarietà del Trentino — che mostrano uno sforzo immane». Uno sforzo sostenuto dal Fondo territoriale che con la sua prossimità consente di sostenere gli ammortizzatori. «Ora, però, il legislatore dovrebbe pensare ai prossimi mesi e ad interventi mirati per le categorie che più di altre resteranno senza reddito: gli stagionali del turismo», ha detto Grosselli. Un’esortazione a immaginare percorsi innovativi rispetto alle previsioni nazionali rimarcata anche da Riccardo Salomone, presidente dell’Agenzia del Lavoro. «Il blocco dei licenziamenti non durerà in eterno e per allora dovremo studiare politiche attive». E, ha aggiunto, «puntare sulle competenze».